LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.10.16
SCANZANO
JONICO - Scanziamo le scorie, l'associazione nata il 13 novembre
2003, poche ore dopo la decisione del Governo Berlusconi dell'epoca
di voler ubicare nella frazione di Terzo Cavone il cimitero atomico
nazionale, si è schierata per il NO al referendum costituzionale.
“La nostra associazione – si legge in un comunicato stampa - si
impegnerà per sostenere il NO contro la modifica della Costituzione.
La riforma elimina ogni potere decisionale alle autonomie
territoriali su temi di forte interesse locale. In particolare,
nell’ambito della competenza energia affideremo la decisione delle
scelte di sviluppo territoriale a Roma, compresa l’ipotesi di voler
realizzare una “mega discarica nazionale”. Nel 2003 il Governo
adottò un decreto incostituzionale. In violazione dei diritti affidò
ad un generale l’incarico di realizzare da noi una mega discarica
di scorie nucleari. Le 15 giornate di protesta del popolo lucano
costrinsero il Governo a cancellare il nome di Scanzano Jonico dal
decreto. In modo composto, per amore e in difesa della sua terra, il
cittadino protagonista della crescita e dello sviluppo del territorio
non accettò l’imposizione di una decisione che avrebbe creato
l’impoverimento sociale ed economico dei luoghi. Anzi, fu capace di
impiegare la forza generata con lo strumento della protesta per
rendere giustizia, per ripristinare la violazione del diritto che il
Governo avrebbe voluto calpestare. Con la riforma del titolo V e la
modifica dei rapporti tra lo Stato e le Regioni verso la
centralizzazione dei poteri, l’imposizione dello Stato di
realizzare la mega discarica di scorie nucleari, ma non solo, non
sarà più considerata violazione di un diritto. E la protesta, pur
civile, contro la decisione del Governo non troverebbe più una
giustificazione”.
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