IL FATTO AVVENNE
NELLA NOTTE DEL 5 OTTOBRE 2012 A POLICORO
In fiamme. L'automobile presa di mira |
LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 26.10.16
SCANZANO
JONICO – Ritenuti responsabili dell'incendio dell'auto
dell'assistente capo della Digos, Cosimo Pozzessere, avvenuto il 5
ottobre 2012, Michele Puce, 40 anni, e Domenico Marino, 27, entrambi
di Scanzano Jonico, sono stati condannati rispettivamente ad un anno
e tre mesi e ad un anno di reclusione per danneggiamento aggravato.
La sentenza è stata emessa al
termine del processo di primo grado celebratosi davanti al giudice
monocratico del tribunale di Matera, Massimo Bevilacqua. Puce e
Marino, difesi dall'avvocato Livia Lauria, sono attualmente in
custodia cautelare il primo in carcere, nell'ambito del procedimento
“Neve tarantina”, condotto dalla Direzione distrettuale antimafia
di Lecce, il secondo ai domiciliari, accusato di un tentato omicidio
avvenuto a Scanzano Jonico. Pozzessere all'epoca del fatto era in
servizio al Commissariato di Scanzano Jonico poi trasferito a
Policoro. Il rogo della sua auto destò
scalpore nel Metapontino perché avvenne in un periodo segnato da una
serie di incendi di natura dolosa. Poche settimane dopo, l'11
novembre, proprio a Policoro, si tenne una grande manifestazione anti
criminalità, “Io non ho paura”, in cui lo stesso poliziotto
prese la parola. Furono raccolti fondi da destinare all'acquisto di
un nuova auto per lui ma Pozzessere ha reso noto di aver consegnato
il danaro all'Istituto Stella Maris di Policoro a cui il tribunale
dei minori affida bambini provenienti da famiglie con genitori in
carcere o pregiudicati od in altre condizioni di disagio. Le indagini
della Polizia di Stato sulla vicenda, tuttavia, furono rapide. Con
l’acquisizione di videoregistrazioni, tracciati telefonici,
dichiarazioni testimoniali, furono raccolti diversi elementi di prova
nei confronti di alcuni sospettati che la stessa notte dell’incendio
vennero segnalati all'autorità giudiziaria. Le ulteriori
investigazioni consentirono di acquisire altri elementi decisivi nei
confronti di Puce e Marino ed ai magistrati inquirenti di emettere la
sentenza di condanna nei loro confronti. La Mercedes dell'agente
della Digos era parcheggiata davanti al cancello di casa, nella zona
Lido di Policoro. Pozzessere era in casa con la moglie e le due
figlie minorenni. La deflagrazione sbalzò una delle ragazze dal
letto. Affacciatasi alla finestra, l’immagine dell’auto avvolta
dalle fiamme. Una scena da film di mafia o di ‘ndrangheta.
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