POLICORO – La Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha lanciato l'allarme: “La campagna agrumicola 2016 è già in crisi”. “Le prime quotazioni delle clementine – ha comunicato l'organizzazione sindacale agricola - secondo i dati Ismea, sono sulla piazza di Matera di 0,75 euro al kg mentre quelle delle arance comuni oscillano tra 0,34 e 0,44 euro al kg. Con questi prezzi il comparto, con oltre 3.500 aziende, 5.800 ettari di produzione per arance (80-85 mila tonnellate l'anno) e 2.100 di clementine (24-26 mila), rischia una nuova mazzata, tenuto conto che nel giro di dieci anni le aziende sono diminuite del 33% e la superficie coltivata si è ridotta del 22%”. Insomma, come accade sempre più spesso per le produzioni del settore primario, “piove sul bagnato” considerato che in Basilicata sono attive il 4,4% delle aziende agrumicole italiane con il 5% della superficie complessiva ed un ruolo ancora strategico per la produzione lorda vendibile oltre che per l’export (specie in Germania). Ma ecco ancora la Cia: “ Quest’anno il pericolo viene dal Sud Africa con massicce importazioni di agrumi ripetendo quanto è accaduto con la campagna agrumicola 2015-2016 quando la sfida alle nostre produzioni arrivò dalla Turchia”. Cosa fare? Queste le cinque proposte prioritarie, a giudizio del sindacato agricolo, a sostegno del comparto: “Fronteggiare virus già presenti sul nostro territorio (in primis la Tristeza); proteggere le produzioni dal rischio di nuove emergenze fitosanitarie (Citrus Black Spot e Greening); fronteggiare la crisi di mercato promuovendo l'armonizzazione fitosanitaria per l'utilizzo di alcuni principi attivi tra i diversi Paesi dell'Unione Europea; favorire l'aggregazione nelle Organizzazioni dei produttori, la promozione e l'accesso ai nuovi mercati; rafforzare il ruolo delle organizzazioni imprenditoriali ed investire in ricerca applicata aderente alle necessità delle imprese”. Proposte che dovrebbero essere parte integrante del nuovo Piano agrumicolo nazionale.
domenica 6 novembre 2016
POLICORO. LA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI LANCIA L'ALLARME: “IL COMPARTO AGRUMICOLO RISCHIA UNA NUOVA MAZZATA”
POLICORO – La Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha lanciato l'allarme: “La campagna agrumicola 2016 è già in crisi”. “Le prime quotazioni delle clementine – ha comunicato l'organizzazione sindacale agricola - secondo i dati Ismea, sono sulla piazza di Matera di 0,75 euro al kg mentre quelle delle arance comuni oscillano tra 0,34 e 0,44 euro al kg. Con questi prezzi il comparto, con oltre 3.500 aziende, 5.800 ettari di produzione per arance (80-85 mila tonnellate l'anno) e 2.100 di clementine (24-26 mila), rischia una nuova mazzata, tenuto conto che nel giro di dieci anni le aziende sono diminuite del 33% e la superficie coltivata si è ridotta del 22%”. Insomma, come accade sempre più spesso per le produzioni del settore primario, “piove sul bagnato” considerato che in Basilicata sono attive il 4,4% delle aziende agrumicole italiane con il 5% della superficie complessiva ed un ruolo ancora strategico per la produzione lorda vendibile oltre che per l’export (specie in Germania). Ma ecco ancora la Cia: “ Quest’anno il pericolo viene dal Sud Africa con massicce importazioni di agrumi ripetendo quanto è accaduto con la campagna agrumicola 2015-2016 quando la sfida alle nostre produzioni arrivò dalla Turchia”. Cosa fare? Queste le cinque proposte prioritarie, a giudizio del sindacato agricolo, a sostegno del comparto: “Fronteggiare virus già presenti sul nostro territorio (in primis la Tristeza); proteggere le produzioni dal rischio di nuove emergenze fitosanitarie (Citrus Black Spot e Greening); fronteggiare la crisi di mercato promuovendo l'armonizzazione fitosanitaria per l'utilizzo di alcuni principi attivi tra i diversi Paesi dell'Unione Europea; favorire l'aggregazione nelle Organizzazioni dei produttori, la promozione e l'accesso ai nuovi mercati; rafforzare il ruolo delle organizzazioni imprenditoriali ed investire in ricerca applicata aderente alle necessità delle imprese”. Proposte che dovrebbero essere parte integrante del nuovo Piano agrumicolo nazionale.
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