venerdì 11 novembre 2016

SALUTE. VACCINI, ALLARME ANZIANI. SIAMO A MENO DEL 50% PER LA VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE

VA BENE L'INFANZIA MA NON PER MORBILLO, ROSOLIA, PAROTITE E VARICELLA
Bruno Vespa si vaccina in tv
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.11.16
Coperture vaccinali in Basilicata sopra alle medie nazionali sì ma anche da noi vi sono criticità per morbillo-rosolia-parotite-varicella ed influenza. Anzi, per le vaccinazioni contro difterite-tetano-pertosse-haemophilus influenzae B-poliomielielite-epatite b, più pneumococco, siamo leader tra le regioni del Belpaese. Ma andiamo con ordine cominciando da quella in corso contro l'influenza e la polmonite. I relativi vaccini sono in fase di somministrazione negli uffici di igiene e sanità pubblica dei 131 comuni lucani e negli studi dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Qui, però, occorre fare un distinguo su base provinciale. A Matera i medici del territorio sono stati “arruolati” dalla Asm ricevendo un compenso per i vaccini somministrati. Non così a Potenza dove chi, tra medici di famiglia e pediatri di libera scelta, collabora lo fa a titolo gratuito. Così, a sentire i responsabili della Asp, solo il 10% dei medici del territorio “collabora”. Ci sono risvolti per questa differenza? Pare di si. Nella Asp lo scorso anno non si è raggiunto il 50% della popolazione superiore ai 65 anni vaccinata, oltre il 60% nella Asm. Su scala regionale siamo, dati ministeriali, al 47,9% contro una media nazionale del 49,9. La regione meglio piazzata in questa classifica è l'Umbria con il 62,8% ma la provincia di Matera le è vicina. Fanalino di coda è la Provincia autonoma di Bolzano con il 37,8%. Tutta Italia, però, Basilicata compresa è molto lontana dalle coperture consigliate dall'Organizzazione mondiale della sanità per gli over 65enni: 75% minimo, 95% ottimale. E pensare che prima del grande “gelo” di due anni fa, quando uno stock di vaccino antinfluenzale fu sequestrato in piena campagna vaccinale, in Basilicata la soglia del 75% veniva superata. Il trend del 2016, però, sembra essere positivo. Forse stanno funzionando gli allarmi lanciati dalla ministra della salute, Beatrice Lorenzin, con il supporto, addirittura, del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro il deficit delle coperture vaccinali e contro quanti, senza alcuna prova validata scientificamente, “remano contro”. Come stiamo messi, invece, per le vaccinazioni in età infantile? Sia a Potenza sia a Matera non ci sono problemi, arrivando al 98% di copertura a fronte di una soglia del 95%, per la vaccinazione esavalente contro difterite-tetano-pertosse-haemophilus influenzae B-poliomielielite-epatite b, più pneumococco. Anzi nella classifica nazionale, con il 97,83%, la Basilicata è al primo posto contro una media del 93% per l'esavalente e del 88,7% per l'anti pneumococcica. Ed anche per le vaccinazioni del primo anno di vita (morbillo-parotite-rosolia-varicella), pur non raggiungendo il 95%, siamo col 90,25% per le prime tre ed al 76,90 % per la varicella al primo posto nel Paese che ha una media rispettivamente dell'85% e del 30,73. Per la vaccinazione contro il meningococco di tipo C, infine, siamo, con l'85,83%, sopra la media nazionale del 76,62.


VACCINAZIONI. QUI POTENZA: “BENE L'ESAVALENTE, MIGLIORARE IL RESTO”

Per le vaccinazioni della prima infanzia contro difterite-tetano-pertosse-haemophilus influenzae B-poliomielielite-epatite b, più pneumococco, stiamo che è una bellezza. Potremmo stare meglio per morbillo-rosolia-parotite-varicella ed influenza”. Lo ha detto Francesco Saverio Negrone, dirigente del Dipartimento di prevenzione collettiva della salute umana della Asp, quando gli abbiamo chiesto “lumi” sulle coperture vaccinali raggiunte nella sua “giurisdizione”. “Per l'esavalente – ha continuato il nostro interlocutore – raggiungiamo il 98% di copertura. Abbiamo qualche sporadico caso di genitori che si oppongono. Noi, però, richiamiamo chi dice no e spesso riusciamo nello scopo di vaccinare i loro bambini. Dobbiamo migliorare, ma questa è una questione nazionale, nelle vaccinazioni contro morbillo-rosolia-parotite-varicella ed anche in quella contro il papillomavirus umano. Ma l'anno scorso, in questo specifico segmento vaccinale, abbiamo recuperato. Per la vaccinazione antinfluenzale, infine, nella campagna 2015 abbiamo raggiunto il 50%. Purtroppo, ha pesato molto il sequestro di alcuni lotti avvenuto due anni fa. Ci fu un brusco calo che ora sembra in fase di recupero. A quest'ultima vaccinazione collaborano, gratis, i medici di famiglia ed i pediatri di libera scelta. Non tutti. Forse arriviamo al 10% di questi professionisti”. Obbligatoria, a questo punto, la domanda: ma perchè a Matera le vaccinazioni effettuate negli ambulatori dei medici convenzionati vengono pagate ed a Potenza no? Negrone: “Perchè qui non ci sono soldi. Poi, è un problema che non riguarda me. Mica posso pagare io i colleghi”. Una differenza che vale oltre il 10% di copertura vaccinale in meno.


VACCINAZIONI. QUI MATERA: “LIVELLI RECORD MA PER L'INFLUENZA SIAMO LONTANI DAL 75%”

La piccola Basilicata ha molti primati su scala nazionale nel campo delle vaccinazioni. La Asm, poi, è prima per le coperture vaccinali contro tutte le malattie, anche in quelle che, purtroppo, su scala nazionale sono lontane dalle soglie ritenute ottimali dall'Organizzazione mondiale della sanità”. Lo ha detto, con un pizzico di orgoglio, Espedito Moliterni, dirigente dell'U.O di igiene sanità pubblica dell'Azienda materana, parlando del “pianeta vaccini” nella sua realtà. Tra le positività elencate dal nostro interlocutore la scelta proprio della Asm, unica in Italia, in uno studio europeo sugli effetti della vaccinazione contro il papillomavirus umano. “Vaccinazione in cui siamo ai primi posti nel Paese. Come siamo primi, 98%, per l'esavalente e per l'antipneumococcico somministrati nel primo anno di vita. Così, siamo anche leader nei vaccini somministrati al secondo anno di età, quelli contro morbillo-rosolia-parotite-varicella anche se abbiamo un deficit del 5% per arrivare al fatidico 95 consigliato dall'Oms. Ma questa è una questione nazionale. Ovviamente, noi invogliamo alla vaccinazione. Il calo degli ultimi anni esporrà al rischio di grosse epidemie in futuro. Il morbillo, ad esempio, può avere complicanze gravi come le otiti e le encefaliti e può portare anche al decesso. E pure la varicella è una malattia pericolosa”. Una situazione analoga a quella della vaccinazione antinfluenzale: tra i primi posti in Italia con oltre il 60% ma lontani dall'obiettivo minimo del 75. “Ma siamo in recupero”, ha concluso Moliterni rivendicando alla Basilicata anche il merito di aver introdotto, prima regione in Italia, dal 2015, la vaccinazione contro il meningococco di tipo B.

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