lunedì 28 novembre 2016

SCANZANO J. DI MAIO (M5S) ALL'ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA ANTISCORIE: “CON IL SI IL GOVERNO POTRÀ DECIDERE A SUO PIACIMENTO IL SITO DELLE SCORIE”


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 28.11.16

SCANZANO JONICO – “Questo è un luogo simbolico per dire no al referendum del 4 dicembre. Se dovesse vincere il si, con l'art. 117 e la clausola della supremazia nazionale, il Governo potrà costruire dove e quando vuole un deposito di scorie radioattive senza interpellare Regione e Comune. Saranno a rischio la tutela del territorio e la salute dei cittadini”. E' entrato subito nel vivo il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s), intervenendo nel convegno organizzato dall'associazione antinucleare ScanZiamo le scorie in occasione della ricorrenza della vittoria, 27 novembre 2003, contro il Governo Berlusconi che aveva decretato la realizzazione del cimitero atomico d'Italia a Terzo Cavone, a 500 metri dallo Jonio. Si deve a questa associazione se la ricorrenza della “Battaglia di Scanzano” sia ricordata ad ogni ricorrenza annuale. E quest'anno ScanZiamo le scorie ha rivendicato il diritto di dire la sua sul referendum costituzionale schierandosi per il no. I motivi li hanno esplicitati il presidente, Donato Nardiello, ed il portavoce, Pasquale Stigliani, in apertura del convegno su “Verso il referendum. Territorio, ambiente ed energia: beni da tutelare”. “La nostra protesta – ha detto Nardiello – fece capire all'Italia che quando il popolo si batte pacificamente per le proprie ragioni, come accade qui 13 anni fa, il Governo deve fare un passo indietro. Ci siamo schierati, perciò, per il No perché crediamo che il nostro diritto a prendere parte alle decisioni che riguardano la nostra vita possa essere compromesso”. Al dibattito, tra gli altri, hanno preso parte il sindaco Raffaello Ripoli; Alessandro Torre e Nico Perrone, dell’Università di Bari; ed Ettore Bove, dell’Università di Basilicata. Atteso l'intervento di Di Maio: “La Basilicata è ricca di agricoltura, beni culturali e paesaggistici e su questo deve investire. Questa riforma svende il territorio e le sue risorse alle grandi multinazionali. Chi la sta facendo ha paura dei cittadini sia quando si oppongono come i 100mila di Scanzano sia quando vanno a votare. Per questo non possiamo votare per il Senato- Per questo avocano a se competenze per svendere il territorio”. Infine, la risposta alla domanda del cronista su una sua posizione da uomo delle istituzioni sul referendum: “I cittadini si debbono informare. Più si informano più avranno modo di capire cosa votare. Io non devo convincere nessuno”.

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