venerdì 4 novembre 2016

TEATRO. ADESSO ROBERTA LAGUARDIA, DI POLICORO, SI “MISURA” CON DOSTOEVSKIJ

L'ATTRICE IN SCENA CON “IL GRANDE INQUISITORE”, ACCANTO AL GRANDE ATTORE COSIMO CINIERI PER LA REGIA DI IRMA IMMACOLATA PALAZZO, AL TEATRO ABELIANO DI BARI
Roberta Laguardia con il compianto Premio Nobel Dario Fo
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 4.11.16
Roberta Laguardia, attrice di Policoro, sarà di scena stasera al Teatro Abeliano di Bari, dalle ore 21, ne “Il grande inquisitore”, opera tratta dai “Fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij, con la regia di Irma Immacolata Palazzo, già rappresentata nei giorni scorsi al “Vascello” di Roma. L’attrice lucana, dopo il successo del suo progetto “Franca”, dedicato a Franca Rame e sostenuto e approvato dalla famiglia Fo, rappresentato nel febbraio 2016 in Inghilterra (al Lantern Theatre di Liverpool, all'University of Chester ed al The kings arms di Manchester) e nel mese successivo in Italia (a Matera, all'IAC Centro arti integrative, ed a Modena, al Cajka, Teatro di avanguardia popolare), è tornata a recitare accanto ad un altro mostro sacro del teatro nazionale, Cosimo Cinieri. “Cinieri – si legge nella presentazione dello spettacolo - è il protagonista della lettura che Palazzo, allieva di Carmelo Bene, ha scelto di da dare al testo di Dostoevskij, rilanciandone la modernità attraverso il gioco del Doppio, ponendo quei quesiti capaci di provocare nello spettatore le riflessioni centrali della contemporaneità: Morto Dio, o l’idea di Dio, davvero all’uomo è permesso tutto? E davvero l’uomo non sa reggere la libertà di scelta tra bene e male preferendo un destino servile, manovrato da padri-padroni (oggi il mercato e la tv) che, secolo dopo secolo, scelgono per lui, manipolandolo in cambio di una fittizia tranquillità?” Così, ne “Il grande inquisitore” Laguardia è Alioscia, il doppio del Cristo ed uno dei due fratelli Karamazov, qui a testimoniare in maniera più umana una variante della divina, fattasi umana, comprensione, nei confronti del fratello Ivan, interpretato da Nicola Vicidomini, che finirà pazzo a causa delle sue idee. Dall’altra parte della scena, in un gioco degli specchi, vedremo Cinieri e il soprano Bibiana Carusi, che scopriremo rappresentare il doppio di quel Cristo di borgata abbandonato e perduto. “Lo spettacolo – è scritto ancora nella sua presentazione - inizia con la coreografia di Paola Maffioletti e gli allievi della Scuola di Teatro Fondamenta. Quasi fossimo in un musical che rievoca Jesus Christ Superstar. I ballerini-popolo tra Cristo e il ladrone sceglieranno Barabba. Sullo sfondo la proiezione delle stazioni di singolare Via Crucis del 1981, che racconta di una Passione vissuta nella periferia del Sud, nel quale Cinieri truccato da Gesù, portò una pesante croce per le strade. Il video è supportato da una colonna sonora di voci fuori campo: espressioni di una lingua popolare, il commento di chi partecipa al rito di fronte a un mistero di una religiosità che accetta come vera la rappresentazione, legata alle proprio credo”.

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