ECCO
COSA BOLLE IN PENTOLA, CON NOMI E COGNOMI, NEI VARI SCHIERAMENTI CHE
SONO GIÀ A CACCIA DI CONSENSI
Ercole strangola il leone Nemeo, la statua simbolo di Policoro |
POLICORO - Quanti “movimenti” in vista delle amministrative 2017. Tutti contro tutti. Anche negli stessi schieramenti. E, venuto meno il ruolo dei partiti, s'affacciano nuovi modi di proporsi agli elettori. Ecco le prime “mosse”. C'è stato chi, un imprenditore, ha inondato le cassette della posta dei cittadini con una sua foto proponendo la sua candidatura “al servizio della città”. Non facciamo nome e cognome perchè ha rifiutato di concederci un'intervista. Al momento. E c'è stato chi ha riproposto la sua candidatura a consigliere, Fabiano Montesano (Pd), mettendosi a disposizione del suo partito. Partito che fa parte del tavolo del centrosinistra a cui sono seduti Pietro Barbalinardo (Cd), Antonio Mastrosimone (Udc-Ap), Antonello Ripoli (RI) ed Adele D’Agostino (Pd). Si sta muovendo, però, anche il mondo civico. Tra questi, la new entry Policoro Capitale, voluta da Nicola Montesano, già del Pd. Vorrà ripercorrere le strade dell'omonimo nonno, il “sindaco” per antonomasia di Policoro? Nella stessa area si è data una struttura Policoro futura, già in Consiglio con Gianni Di Pierri. Il neo coordinatore Giuseppe Plati ha insediato l'organigramma: Antonietta Settembrino, Mariangela Guerra, Fany Ruggiero, Nino Tempone, Varun Sharma, Pasquale Castronuovo. E nel centrodestra? Ferma la ricandidatura del sindaco uscente, Rocco Leone (FI), a capo di una coalizione che ancora non si sa da chi sarà composta, c'è da confermare l'adesione al Cor del consigliere Antonello Lauria (già Impegno Comune) e dell'assessore Massimiliano Scarcia (già gruppo Trenta). Gruppo i cui consiglieri, ma non gli assessori, sembrano aver ripudiato, per ora, il primo cittadino. Nel centrodestra, poi, Giuseppe Callà (Fare futuro), ha proposto le primarie nel caso tra FI, Cor, Noi con Salvini, Fdi, civiche di area, non si trovi un'ampia convergenza. Ed il M5s? Qui i “padri fondatori” locali, tra cui l'antesignano Giovanni Lasalandra, stanno rintuzzando l'attacco di quanti vogliono salire sul carro del presunto vincitore. Nel frattempo hanno diffuso un questionario per far “esprimere i cittadini sul programma per la città”. Ed a sinistra? Sta lavorando nel sociale, lotta a difesa dell'ospedale, Franco Labriola, ex Pd, ora con Possibile di Civati. Ma lui ha giurato che battaglia per il Giovanni Paolo II e amministrative sono cose diverse. E questo è solo l'assaggio di quello che bolle in pentola.
ECCO COME ERA LA
SITUAZIONE DOPO IL VOTO DEL 2012
POLICORO – La base per
il rinnovo del Consiglio comunale non possono che essere le elezioni
del maggio 2012. Il sindaco Rocco Leone, a capo di una coalizione con
Forza Italia, Gruppo Trenta ed Impegno comune, ottenne al
ballottaggio 4712 voti (3185 al primo turno) e 10 consiglieri
battendo Gianluca Marrese, sostenuto da Pd, Italia dei valori,
Policoro democratica, Unione di centro, e Alternativa e futuro, che
conquistò 4282 suffragi (3582 al primo turno) e 4 consiglieri. Fuori
dal ballottaggio i candidati sindaci Gianni Di Pierri (Policoro
futura, Policoro viva, Alleanza per l'Itala, Futuro e libertà), 1958
voti ed elezione in Consiglio comunale; Filippo Vinci (Casa dei
moderati, Vinci per Policoro, Nuova Heraclea), 902; Ottavio
Frammartino (Policoro è tua), 734; e Giuseppe Di Matteo (Stella per
Policoro), 348 voti. Gli ultimi tre candidati rimasero fuori dal
Consiglio comunale.
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