IL PORTAVOCE PASQUALE STIGLIANI: “IN
SETTE GIORNI ABBIAMO RACCOLTO 1849 FIRME”
Un sit in di Scanziamo le scorie col presidente Donato Nardiello, a sx |
SCANZANO JONICO - “In sette giorni
abbiamo raccolto, alle 18 di ieri, 1849 firme a sostegno della
petizione che abbiamo lanciato su change.org indirizzata al
presidente della Regione, Marcello Pittella, ed a tutti i consiglieri
regionali, per chiudere tutti i pozzi petroliferi in Basilicata.
Siamo molto soddisfatti di come sta andando la nostra iniziativa per
ora diffusa solo sulla rete”. Lo ha detto Pasquale Stigliani,
responsabile comunicazione di ScanZiamo le scorie, l'associazione
antinucleare nata lo stesso 13 novembre 2003 in cui il Governo
Berlusconi aveva decretato di ubicare il Deposito nazionale delle
scorie radioattive nei deposti sotterranei di salgemma di Terzo
Cavone. Da allora, però, gli obiettivi del gruppo, presieduto da
Donato Nardiello, si sono, come dire, evoluti dal solo “Nucleare?
No, grazie” abbracciando tutte le tematiche della difesa
dell'ambiente. “Come dice – ha continuato il nostro interlocutore
– il nostro statuto. Noi siamo per la salvaguardia del territorio
non solo di Scanzano Jonico, dove siamo nati e dove abbiamo la nostra
sede, ma di tutta la Basilicata. La nostra petizione per bloccare le
trivelle, dunque, ha proprio questa finalità: salvare la nostra
natura da una pratica che consideriamo inquinante e che non si
concilia con le nostre possibilità di sviluppo in agricoltura e
turismo”. Il portavoce del movimento ecologista è come un “fiume
in piena”: “Le estrazioni petrolifere vanno costantemente
monitorate e controllate. E producono rifiuti che sono anche
radioattivi. Avremo, quindi, da una parte le trivelle, dall'altra i
centri di stoccaggio dei residui delle attività estrattive. No, noi
diciamo basta. E chiediamo a tutti di sostenere la nostra iniziativa.
Temiamo fortemente, altresì, che le attività petrolifere possano
interessare i mari e, quindi, anche lo Jonio ed il Golfo di Taranto.
Intanto, in molte nazioni europee, Germania in testa, ed anche in
qualche regione d'Italia, vedi il Trentino Alto Adige, si sta
puntando sempre più sulle energie verdi abbandonando il petrolio”.
Come si svilupperà l'azione di raccolta firme da parte di ScanZiamo
le scorie? Stigliani: “Per ora la petizione di sta sviluppando
sulla rete. Ma non escludiamo momenti di sensibilizzazione dei
cittadini anche con incontri pubblici e convegni. Basta col petrolio
in Basilicata. Mobilitiamoci per chiudere i pozzi sul nostro
territorio”.
INDIRIZZATA
A PITTELLA. LA RICHIESTA SI FIRMA SUL SITO “CHANGE.ORG”
SCANZANO JONICO - “Per firmare la nostra
petizione “Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata”,
indirizzata al governatore Marcello Pittella ed ai consiglieri
regionali, occorre andare sull'indirizzo goo.gl/DxOEOS.
Cliccando
su questo link si aprirà la nostra pagina su change.org. Chi vuole,
dopo aver letto il testo alla base della nostra inziativa, potrà
apporre la sua firma". Lo ha spiegato Pasquale Stigliani,
responsabile comunicazione di ScanZiamo le scorie, rinviando al sito
online. In esso è riportato: "Il presidente
della Regione Basilicata, Marcello Pittella, e i consiglieri
regionali devono aprire subito una discussione che porti ad una
moratoria di chiusura delle attività estrattive sul territorio della
Basilicata”.
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