C'È ALLO
SCOPO IL PROGETTO DEGLI ARCHITETTI TURSITANI CAVALLO E CRISPINO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.3.17
TURSI - “Occorre ristrutturare
completamente lo storico convento medioevale di San Francesco di
Assisi, posto su una collina di fronte al quartiere arabo della
Rabatana. Serve un “tavolo” di confronto tra Ministero dei beni
culturali, Regione e Comune al fine di garantire i finanziamenti
necessari”. Lo ha scritto l'on. Cosimo Latronico (Direzione Italia)
al ministro Dario Franceschini dopo aver effettuato un sopralluogo
nei resti del monumento di interesse nazionale poiché considerato di
particolare pregio artistico, storico, architettonico, paesaggistico,
e, pertanto, sottoposto a vincolo ai sensi delle leggi vigenti. “Allo
scopo – ha spiegato il parlamentare lucano - il Comune di Tursi ha
fatto predisporre un progetto esecutivo per completare l'opera di
restauro, di risanamento conservativo e di valorizzazione del
complesso per farne un centro di riferimento per l'intero distretto
colturale del Metapontino - Magna Grecia”. “Progetto redatto da
me – ha detto alla Gazzetta l'architetto Giuseppe Cavallo – e dal
mio collega Gianluca Crispino. Dirò di più. Si tratta della nostra
tesi di laurea all'università di Firenze rielaborata per
interessamento del Comune e della Fondazione Sassi di Matera.
L'elaborato fu approvato nel 2009. Servono 7 milioni di euro per
recuperare San Francesco. Ma da allora non è arrivato nulla”. Lo
stesso architetto ha confermato il recupero integrale della struttura
edilizia ai fini di una destinazione culturale a servizio del
Metapontino. Ma ecco ancora Latronico: “L'antico convento,
risalente al 1441, potrebbe essere sede di riferimento
dell’Università della Basilicata per la scuola di specializzazione
in archeologia o dell'Istituto superiore del restauro che di recente
ha aperto a Matera una sua sede o potrebbe avere altre destinazioni
culturali ed turistiche”. Il parlamentare ha ricordato a
Franceschini che il sito ha già ricevuto dal Ministero dei beni
culturali un contributo per un primo intervento di consolidamento del
compendio conventuale, precedente al progetto di restauro
complessivo, per 672 mila euro. Si tratterebbe, quindi, di destinare
al monumento nazionale di Tursi i finanziamenti necessari. “Per me
e Crispino, tursitani doc – ha spiegato l'architetto Cavallo –
sarebbe un grande orgoglio attuare la nostra tesi di laurea divenuta
progetto esecutivo di recupero di uno dei luoghi più importanti
della nostra città”.
L'IMMOBILE DICHIARATO MONUMENTO NAZIONALE NEL 1991
TURSI - Il convento dell'Ordine dei
frati Minori Osservanti fu fondato intorno al 1400 per accogliere un
noviziato, un professorato ed uno studio di filosofia. Un primo
intervento di ampliamento del 1609 dotò la struttura di una ricca
biblioteca; altre opere, come il completamento della mensa ed i
rimaneggiamenti della Chiesa, quali l’aggiunta di stucchi barocchi
e la creazione di nicchie per le statue dei santi, sono riconducibili
alla fine del Seicento. Occupato dai francesi di Napoleone Bonaparte
alla fine del Settecento, il convento fu saccheggiato e bruciato.
Così, i frati l'abbandonarono nel 1807 per farvi ritorno nel 1818,
con la riconquista del Regno delle Due Sicilie da parte di Ferdinando
IV. Nel 1909 il totale abbandono da parte dei frati e 5 anni dopo la
definitiva chiusura. Nel 1991, San Francesco venne dichiarato
monumento nazionale dal ministro Ferdinando Facchiano.
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