giovedì 11 maggio 2017

PISTICCI. AGLI ARRESTI DOMICILIARI L'AMMINISTRATORE DELLA SOCIETÀ CHE STA REALIZZANDO IL CENTRO DIALISI A TINCHI. PARMA, LA SPINDIAL NELL'INCHIESTA. IL PRESUNTO SISTEMA DI CORRUZIONE E RICICLAGGIO SU CUI SI STA INDAGANDO E I RIFLESSI IN BASILICATA CON IL GRUPPO DI COLLECCHIO

IL CANTIERE VA AVANTI”, HA ASSICURATO NICOLA SANNICOLA, CAPO DELL'UFFICIO TECNICO DELLA ASM

Il Centro dialisi di Tinchi in costruzione
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 11.5.17


PISTICCI – Riverberi in sede locale dell'inchiesta “Pasimasi” di Parma su un presunto sistema di corruzione e riciclaggio in sanità. Agli arresti domiciliari è finito, tra gli altri, anche Marcello Grondelli, 45 anni, amministratore delegato della Spindial spa, di Collecchio (PR). La società che sta realizzando, in raggruppamento temporaneo di imprese con la Dialpoint srl, il nuovo centro dialisi all'ospedale di Tinchi. Il fatto ha suscitato qualche preoccupazione sul futuro della struttura. Ecco cosa ha dichiarato il capo dell'ufficio tecnico della Asm, ingegner Nicola Sannicola: “Per le rassicurazioni che mi sono state date la vicenda non ha coinvolto la Spindial ma gli amministratori di altre società del gruppo. Noi non abbiamo ricevuto comunicazioni su blocchi del cantiere. I lavori proseguono. Per quanto mi consta, poi, l'inchiesta ha riguardato la terapia del dolore e la Spindial non si occupa di tale attività ma di dialisi”. Nell'elenco delle aziende coinvolte diffuso dagli investigatori, tuttavia, c'è anche la Spindial. La gara di Tinchi, dunque, non c'entra con l'inchiesta di Parma. Essa, altresì, si è svolta a livello di Comunità economica europea. “Parteciparono due ditte – ha spiegato Sannicola – per la costruzione dell'immobile e per la gestione del centro dialisi per 10 anni. Una, però, fu esclusa per documentazione non in regola. Rimase in competizione la Spindial. La ditta esclusa ritenne corretto il comportamento della commissione. Il cantiere va avanti”. Nell'ambito dell'inchiesta “Pasimasi” sono state eseguite 19 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari su richiesta dalla Procura di Parma tra medici ed imprenditori. Settantacinque gli indagati. I reati contestati a vario titolo alle persone coinvolte includono associazione a delinquere aggravata, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, riciclaggio, truffa aggravata, abuso d’ufficio, peculato, comparaggio farmaceutico, trasferimento fraudolento di valori. Al centro del sistema corruttivo, per gli inquirenti, sarebbe stato il luminare Guido Fanelli, già consulente del ministero della sanità.

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