|
L'INAUGURAZIONE DEL LIDO ONDA LIBERA |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.6.18
SCANZANO JONICO – Niente associazione mafiosa a
carico della famiglia Scarci, di Taranto. E' la parte più importante
della sentenza, con ricadute anche nel centro del Metapontino, emessa
al termine del processo bis nella Corte di appello di Lecce a carico
del presunto clan tarantino. Ed è stata assoluzione per Marianna
Scarci, nota al grande pubblico per la partecipazione alcuni anni fa
ad “Amici”, il programma di Maria De Filippi, accusata di
intestazione fittizia dello stabilimento balneare Squalo beach, al
Lido Torre di Scanzano, sequestrato dalla magistratura ed affidato in
gestione provvisoria all'associazione Libera come risultanza
dell'Operazione Octopus. Operazione oggetto del secondo dibattimento
in Corte di appello celebrato dopo che la Cassazione aveva annullato
le condanne del primo appello in accoglimento del ricorso presentato
dalla difesa. Octopus scattò il 30 settembre 2011 con 12 ordinanze
di custodia cautelare in carcere. Tra i reati contestati porto e
detenzione illegale di armi ed esplosivi, usura, estorsione,
intestazione fittizia di beni, atti di concorrenza con violenza e
minaccia, pesca di frodo con esplosivi. Reati che secondo gli
inquirenti erano stati commessi avvalendosi del potere di
intimidazione. Le ordinanze di custodia cautelare furono emesse dal
gip di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Lo
Squalo beach fu sequestrato perchè secondo gli inquirenti, pur se
amministrato da Marianna Scarci, era di fatto gestito dai fratelli
Francesco, ritenuto “il boss” dell’organizzazione, Giuseppe e
Andrea Scarci. Il nuovo processo di secondo grado, però, dopo la
caduta dell'accusa di associazione mafiosa, ha portato alla riduzione
delle pene per alcuni degli imputati mandandone assolti sette. Queste
le condanne al termine del processo bis (fra parentesi quelle di
primo grado): Franco Scarci, 6 anni di reclusione (12 anni); Giuseppe
Scarci, 4 anni e 8 mesi (9 anni); Andrea Scarci, 3 anni e 8 mesi (8
anni e 8 mesi); Michele Attolino, 2 anni e 10 mesi (7 anni);
Salvatore Viviano, 2 anni e 2 mesi (assoluzione); Pietro Motolese, 8
mesi (assoluzione); Luciano Scarci, 16 mesi (assoluzione); Giovanni
Pernisco, 18 mesi (2 anni, pena sospesa). Assolti, invece, Maurizio
Petracca (7 anni); Marianna Scarci, Vittoria Caforio, Cosima Scarci,
Michele Scarci, Filomena Scarci e Aurora Scarci (tutti già
condannati a 22 mesi).
FU AFFIDATO A LIBERA.
COSA SARÀ ORA DELLO STABILIMENTO BALNEARE GIÀ SQUALO BEACH?
SCANZANO JONICO – Cosa
sarà dello stabilimento balneare ex Squalo beach, intestato a
Marianna Scarci, assolta nel processo di appello bis sull'Operazione
Octopus, e dal 22 luglio 2013, dopo l'affidamento in gestione
provvisoria da parte della magistratura all'associazione antimafia
Libera, denominato “Onda libera”? Alla domanda daranno una
risposta i giudici. Qui in molti ricordano l'inaugurazione di “Onda
libera” con la partecipazione di molti esponenti delle istituzioni:
il sindaco del tempo Salvatore Iacobellis (Pd); il viceministro
all’interno, Filippo Bubbico (Pd); l'allora prefetto di Matera,
Luigi Pizzi; il comandante provinciale del Corpo forestale dello
Stato, Raffaele Pio Manicone. E don Marcello Cozzi, vicepresidente
dell’associazione antimafia Libera, disse: “E’ una vittoria
dello Stato. Il passaggio da Squalo beach ad Onda libera ha il valore
di un simbolo”.
Nessun commento:
Posta un commento