IL PERCORSO CON LE TRAVERSINE FERROVIARIE SUL MONTE COPPOLO |
VALSINNI – Non di traversine ferroviarie “al creosoto” si tratta nella vicenda del sentiero sul Monte Coppolo sottoposto a sequestro preventivo dai carabinieri della Compagnia di Policoro ma “agli idrocarburi pesanti”. E' quanto emerso dalle dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dal sindaco Gaetano Celano (Insieme per Valsinni). “Attendiamo le valutazioni della magistratura – ha detto il nostro interlocutore. Una cosa è certa. Se emergeranno reati e saranno individuate responsabilità il Comune si costituirà parte civile. Noi siamo parte lesa. Agli atti risulta che le traversine erano state bonificate dal creosoto e che potevano essere utilizzate allo scopo. Ed abbiamo il certificato di conformità della ditta fornitrice all'impresa che ha eseguito i lavori. Nel legname le tracce di idrocarburi pesanti sono state rinvenute nei rilievi effettuati dall'Arpab su richiesta degli uomini dell'Arma prima del provvedimento di sequestro preventivo. Idrocarburi che, secondo gli investigatori, come si evince dall'atto notificatomi, potrebbero inquinare le falde acquifere ed essere nocivi per la fauna. Ovviamente, se occorrerà, farò bonificare l'area attribuendo le spese ai responsabili”. Sin qui il sindaco Celano nominato custode del percorso. Dal fronte degli investigatori, invece, continua il riserbo. Risulta alla Gazzetta, tuttavia, che, per ora, non vi sono indagati e che nuovi accertamenti sono stati già predisposti. Se occorrerà interverranno i militari del Nucleo operativo ecologico. Il caso delle “traversine al creosoto” esplose dopo che il consigliere regionale del M5s, Gianni Perrino, presentò il 27 marzo scorso una interrogazione in merito. Interrogazione reiterata all'europarlanento da Piernicola Pedicini, portavoce pentastellato a Bruxelles, il successivo 25 maggio.
POLEMICHE DOPO IL
SEQUESTRO SUL MONTE COPPOLO. M5S, PERRINO CONTESTA IL
“TUTTAPPOSTISMO” DI BRAIA
VALSINNI – Attacco del consigliere regionale Gianni
Perrino (M5s) dopo il sequestro operato dai carabinieri di un
percorso realizzato con traversine ferroviarie sul Monte Coppolo, nel
Parco del Pollino, all'assessore regionale alle politiche forestali
Luca Braia. “Nel Consiglio del 14 luglio scorso – ha sostenuto
Perrino – l'assessore rassicurava tutti con la solfa del
“tuttappostismo”. Nonostante il divieto di legge all’uso delle
traversine al creosoto nei parchi, la versione fornita da Braia aveva
evidenziato che esse non costituivano pericolo in quanto non vi erano
rischi di frequenti contatti con la pelle. E per perorare la tesi,
sosteneva che le traversine collocate nel Parco non sono come quelle
usate per le passerelle sulle spiagge. Ci auguriamo che l’intervento
della magistratura faccia piena luce su una vicenda che ha messo in
luce l’uso disinvolto dei fondi europei e la superficialità con
cui si affronta in Basilicata l’applicazione delle norme a tutela
di ambiente e salute”.
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