IL
DIFENSORE, AVV. MAZZOCCOLI: “IL MIO ASSISTITO DIMOSTRERA' LA SUA
INNOCENZA”. INTERVENTO DI DON BASILIO GAVAZZENI E DI ANGELO FESTA
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 17.9.17
FERRANDINA – Si è
avvalso della facoltà di non rispondere Carlo Cerabona, l'uomo
tratto in arresto su ordine di custodia cautelare emesso dal giudice
delle indagini preliminari del Tribunale di Matera, Angelo Onorati,
l'11 settembre scorso, poiché ritenuto responsabile di usura,
estorsione e tentata estorsione in danno di alcune persone della
città aragonese. L'indagato, nel corso dell'interrogatorio di
garanzia, difeso dagli avvocati Pietro Damiano Mazzoccoli e Giuseppe
Cristalli, ha preferito non rispondere alle domande del gip “pur
essendo - secondo i difensori - totalmente estraneo ai fatti tanto
che dimostrerà la sua innocenza nel corso delle indagini
preliminari”. Per l'avv. Mazzoccoli “si tratta di una vicenda
molto grave che ha visto coinvolto un uomo per fatti che non gli
appartengono ma che ha l’unica colpa di essersi prodigato a tutela
degli altri. A breve il mio assistito si sottoporrà ad
interrogatorio davanti al magistrato competente per dare la sua
versione in ordine alla ricostruzione dei fatti che è totalmente
diversa rispetto a quella sinora resa pubblica”. Cerabona, 51 anni,
è stato coinvolto in una indagine, condotta dai carabinieri della
Compagnia di Pisticci e della stazione di Ferrandina, coordinati
dalla sostituto procuratore della Repubblica, Annafranca Ventricelli,
avviata a seguito delle denunce di alcuni artigiani ferrandinesi che,
causa crisi, si erano rivolti a lui per ricevere piccoli prestiti che
nel giro di pochi mesi, erano diventati somme spropositate per gli
elevatissimi tassi d’interesse maturati. E le vittime, non più in
grado di far fronte ad un debito sempre crescente, secondo l'accusa,
venivano vessate, minacciate ed anche percosse dal presunto usuraio
per garantirsi pagamento e silenzio. Don Basilio Gavazzeni,
presidente della Fondazione lucana antiusura, ed Angelo Festa,
presidente dell'Associazione “Famiglia e Sussidiarietà” hanno
auspicato che quanto accaduto a Ferrandina “smuova altre vittime,
in analoghe situazioni, a fronteggiare l’usura con il giusto
coraggio civico e la decisa denuncia. Fondazione e Associazione hanno
dato la propria disponibilità a fiancheggiare le vittime ed a
costituirsi parte civile con loro”.
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