sabato 7 ottobre 2017

POLICORO. FESTA ALL'OASI DEL WWF PER LA SCOPERTA DI UN NIDO DI TARTARUGA CARETTA CARETTA. IL RESPONSABILE COLUCCI: “E' LA CONFERMA DELLA NATURA INCONTAMINATA DELLA RISERVA DEL BOSCO PANTANO. DOPO 30 ANNI ABBIAMO INDIVIDUATO LE UOVA SCHIUSE DI QUESTA SPECIE CHE NIDIFICA IN ITALIA”

TONINO COLUCCI VICINO AL NIDO DI CARETTA CARETTA
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.10.17
POLICORO – E' stata festa grande ieri nell'Oasi Wwf Policoro Herakleia dopo la scoperta di un nido di tartaruga Caretta Caretta sulla spiaggia antistante la riserva Bosco Pantano, sulla sponda sinistra della foce del Sinni. “Erano trent'anni – ha detto Tonino Colucci, responsabile dell'Oasi – che non facevamo una scoperta così eccezionale. Si tratta della conferma della genuinità dei nostri luoghi in cui l'ambiente incontaminato permette tali nidificazioni. Forse, tuttavia, le Caretta caretta nidificano ogni anno qui da noi solo che non abbiamo la fortuna di fare simili ritrovamenti”. Già. Questa volta “il destino” ha dato una mano. E' stato un pescatore, Nino Santoro, storico amico del Wwf, a rinvenire a 100 metri dalle sue barche, a ridosso della duna dove insistono le protezioni del progetto Life Providune per la conservazione degli habitat ecologici, il nido. Da qui la chiamata a dirigenti e tecnici dell'associazione ambientalista. Che sono prontamente arrivati. Nel nido, a 18 metri dalla battigia, gli esperti hanno rinvenuto 90 uova schiuse con successo. Molti gusci erano venuti in superficie attirando l’attenzione del pescatore e, probabilmente, di una volpe che deve aver scavato trovando, però, solo involucri vuoti: le piccole avevano, fortunatamente, già preso il mare. In quante? “Dagli studi sinora condotti – ha spiegato Colucci – si sa che la media di uova deposte è attorno a cento. Ma solo una tartarughina riesce a diventare adulta. Dopo 60 giorni dalla deposizione, infatti, avviene la schiusa. Sembra il miracolo della vita che nasce. I piccoli esseri si affacciano sulla sabbia e corrono velocissimi verso il mare. Diventando facili prede di gabbiani, volpi, cani, granchi. Quanti sopravvivono alla spasmodica corsa, poi, debbono difendersi da altri predatori nelle acque marine. Oggi, però, per noi, è una bella giornata. Significa che i nostri litorali sono ancora ricettivi per questi eventi. Ed è stata una bella scoperta anche per la nostra Oasi che tenta in tutti i modi di preservare il residuo del Bosco Pantano”. Il Wwf nazionale, infine, ha reso noto che nel 2017 in Italia sono stati rintracciati, sinora, 46 nidi di Caretta caretta (58 nel 2016). Diciassette sono stati quelli gestiti dall'associazione ambientalista con i progetti Tartarughe marine e Life Euroturtles: 13 in Sicilia, 2 in Puglia, 1 in Calabria e 1 in Basilicata, quello scoperto ieri.



E DOMANI “FABIO”, DOPO LE CURE, SARà LIBERATO IN MARE


POLICORO – Tornerà in mare, domani, alle ore 10, nel tratto di spiaggia antistante il Centro visita dell’Oasi Wwf, un esemplare adulto di Caretta caretta battezzato “Fabio” dal nome dell'operatore della Jonian Dolphin Conservation (Jdc) che lo soccorse. Il suo recupero avvenne al largo delle coste salentine ad opera dalla Guardia Costiera di Taranto in collaborazione con i ricercatori del catamarano “Taras” della Jdc. L'esemplare presentava un galleggiamento anomalo. Da qui il suo affidamento al Wwf. Così, nelle settimane di degenza nel Centro recupero tartarughe marine, l'adulto di Caretta caretta ha rilasciato in vasca elevate quantità di plastica, accumulata nella sua vita in mare. Ma ora, dopo 2 mesi, “Fabio” è pronto a tornare nello Jonio affiancato dallo staff dell’Oasi Wwf di Policoro, da quello della Jdc e dagli uomini della Guardia Costiera che intervennero nel suo recupero.

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