LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 3.12.17
POLICORO
– Lucani tartassati dai ticket del Servizio sanitario nazionale ma
“autotartassati” nell'acquisto di farmaci di marca a sfavore di
quelli definiti equivalenti o generici. Tanto da versare di tasca
propria nelle casse delle case farmaceutiche titolari dei medicinali
di marca o brand nei primi sei mesi del 2017 quasi 6 milioni di euro.
Vale a dire circa 12 milioni annui. Un paradosso per una realtà con
indici di povertà ben più alti di quelli della Provincia autonoma
di Trento o dell'Emilia Romagna che sono al primo posto della
classifica per il consumo di medicine “a basso costo”. La nostra
regione, invece, è in fondo alla graduatoria tra tutte quelle del
Belpaese. Tanto, almeno, è venuto fuori nel corso della giornata di
sensibilizzazione all'uso dei generici “Io equivalgo”. Si tratta
di una iniziativa nazionale organizzata da Cittadinanzattiva e dal
Tribunale dei diritti del malato (Tdm) con tappa per la Basilicata
nel centro jonico con un incontro coi giornalisti in municipio ed un
“villaggio” informativo e partecipativo nella centralissima
Piazza Eraclea. Ma perchè gli equivalenti non decollano? “Perchè
– ha risposto Torino Aceti, coordinatore nazionale del Tdm nel
corso della conferenza stampa tenuta con Maria Antonietta Tarsia,
segretaria regionale di Cittadinanzattiva, ed Incoronata Bochicchio,
coordinatrice lucana del Tdm - da noi sono arrivati venti anni fa
mentre nel Nord Europa sono entrati nelle farmacie dieci anni prima.
Ma ci sono anche motivi culturali che riguardano cittadini e medici.
E girano molte fake news. Eppure si tratta di medicinali che hanno la
stessa efficacia dei brand con la sola ed unica differenza che
costano molto di meno. Si tratta, quindi, di un'opportunità di
risparmio per i pazienti e per lo Stato. Più generici si consumano,
infatti, più si ridurrebbe il prezzo di riferimento dei farmaci con
benefici diretti ed immediati per il Servizio sanitario nazionale”.
Ma cosa fare per incentivare il prodotto a “basso costo”?
“Convincere i colleghi – ha risposto il sindaco-medico di
Policoro, Enrico Mascia – a prescriverlo ed i cittadini ad
usarlo”. “Introdurlo sempre più anche nelle corsie ospedaliere –
ha aggiunto Antonio Carretta, farmacista territoriale della Asp di
Potenza -. Ma la normativa vigente non impone la prescrizione del
principio attivo né è possibile limitare le gare solo a questo tipo
di farmaci. Che, tuttavia, sempre più spesso si aggiudicano i nostri
appalti. Così stanno crescendo nel nostro prontuario”. “Spiegando
a medici di famiglia ed ospedalieri – ha concluso il direttore
generale della Asm, Pietro Quinto – che debbono sensibilizzare i
loro pazienti ad usare questo genere di medicine. Che aumentano anche
nel nostro prontuario ospedaliero. E' la strada per invertire la
tendenza”.
IL
RICONOSCIMENTO DI CITTADINANZATTIVA A VINCENZO GENOVESE: “PREMIATO
PER AVER STRAPPATO UN SORRISO AD UNA BIMBA SPECIALE”
VINCENZO GENOVESE TRA MARIA ANTONIETTA TARSIA ED IL SINDACO ENRICO MASCIA |
POLICORO -
“Grazie per aver strappato un sorriso ad una bimba speciale”.
Questa la motivazione incisa sulla targa-ricordo consegnata da
Cittadinanzattiva a Vincenzo Genovese al termine della conferenza
stampa svoltasi ieri mattina in municipio in occasione della giornata
“Io equivalgo”. “Vincenzo – ha spiegato nel suo breve ma
intenso indirizzo di saluto la segretaria regionale della Basilicata
dell'organizzazione di volontariato, Maria Antonietta Tarsia,
presente il sindaco del centro jonico, Enrico Mascia – è un
maresciallo dei carabinieri così impegnato nel sociale tanto da
meritare questo nostro riconoscimento. Un impegno volontario che la
nostra organizzazione di cittadini conosce ed apprezza in particolare
nell'assistenza ad una bambina diversamente abile. Da qui il nostro
grazie”.
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