LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 29.12.17
POLICORO – In caso di
contaminazione al centro atomico Itrec della Trisaia c'è
nell'ospedale Giovanni Paolo II il Centro di decontaminazione di cui
si è parlato negli anni scorsi? E se c'è risponde ai canoni di
efficienza che la struttura dovrebbe avere? Risposte alle domande
precedenti, venute fuori dopo l'inquinamento chimico non radioattivo
del sito Enea-Sogin, sono arrivate dal sopralluogo che il sindaco
Enrico Mascia ha effettuato nel nosocomio col direttore sanitario di
Matera e Policoro, Gaetano Annese; il direttore amministrativo Rocco
Ierone; il consigliere comunale Tommaso Buono; e Francesco Riccardi,
della locale direzione sanitaria. Ebbene risultanze positive sono
arrivate dal “blitz” del primo cittadino, tra l'altro ammiraglio
e medico della Marina militare, e del consigliere Buono, medico
pediatra. Come dire, c'è da fidarsi. Così, la prima constatazione è
che il Centro, al piano terra, esiste ed è pronto ad assistere
coloro che in attività all'Itrec, se feriti e contaminati, devono
essere decontaminati prima di avere accesso al Pronto soccorso e ad
altri reparti e servizi. Per la civica amministrazione “la
struttura è oggetto di periodiche verifiche sul suo stato
complessivo al fine di mantenerne l’operatività mentre la
preparazione del personale medico e paramedico è oggetto di
aggiornamento. E la dotazione di farmaci specifici è regolarmente
ripristinata a seconda delle scadenze”. Annese, dal canto suo, ha
sottolineato che “la formazione del personale è effettuata
dall’Asm con il concorso di Sogin (la spa che ha la gestione
dell'Itrec, ndr) e il supporto dell’esperto qualificato aziendale e
che il Centro è dotato di un contatore Geiger per rilevare il
livello di contaminazione radioattiva e di impianti specifici di
purificazione e filtraggio dell’aria, di un lavabo oculare, di
docce e servizi sanitari i cui reflui confluiscono in uno scarico
esclusivo”. Tutto ok? Speriamo solo che il Centro di cui sopra non
venga mai messo realmente alla prova.
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