venerdì 12 gennaio 2018
METAPONTINO. GLI EFFETTI DELLA PIU' GRAVE SICCITA' DA 217 ANNI COLPISCONO PRODUTTORI E CONSUMATORI. ALLARME COLDIRETTI: “PER CLIMA +3,6% DEL COSTO DI FRUTTA E VERDURA NEL 2017. DISTORSIONI NELLA FILIERA E RISCHIO FRODI”
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 12.1.18
POLICORO – Gli effetti di quella che è considerata dagli studiosi la più grave siccità degli ultimi 217 anni colpiscono negativamente produttori agricoli e consumatori. Tanto che la Coltivatori diretti ha lanciato l'allarme: “Anche in Basilicata sono stati gli effetti dei cambiamenti climatici sul carrello della spesa, con il rincaro record del 3,6% dei prezzi di frutta e verdura, il triplo della media annuale, a spingere l’inflazione nel 2017”. Un'analisi basata sui dati Istat che hanno evidenziato per tutto l’anno scorso un rincaro dell’1,9% per l’insieme dei prodotti alimentari. “Si tratta del risultato – hanno spiegato alla organizzazione sindacale - delle quotazioni superiori alla media che anche nello scorso mese di dicembre ha fatto registrare prezzi della frutta superiori del 5,3% rispetto allo scorso anno mentre per le verdure l’aumento è stato del 3%. E’ evidente la spinta della siccità sull’inflazione nell’anno meteorologico 2017 che è stato il più secco in Italia dal 1800 con la caduta di quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) della media che ha provocato drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi idrici civili ed industriali”. Una situazione che ha provocato molteplici danni nelle campagne delle aree più vocate del settore primario, come appunto quelle dell'arco jonico, con la distruzione di interi raccolti per effetto dell’alternarsi della carenza di piogge con il maltempo con temporali e grandinate. Ma il rincaro dei prezzi è solo dipendente dalle difficilissime condizioni climatiche con la contrazione della produzione od anche di altro? Coldiretti non ha dubbi a proposito: “Su una situazione difficile di per se si inseriscono le speculazioni con rincari anomali dal campo alla tavola per effetto delle distorsioni lungo la filiera”. La riduzione dei raccolti, oltretutto, comporterà non soltanto danni economici per gli agricoltori ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione vengano spacciati per italiani e che come tali, “taroccati”, finiscano nel carrello della spesa. Da qui l'appello dell'organizzazione sindacale: “Attenzione alle etichette con l’origine dei prodotti ed acquisti il più possibile diretti dagli agricoltori soprattutto per prodotti facilmente conservabili in casa come olio, vino e miele. Le istituzioni preposte, infine, incrementino i controlli al fine di prevenire eventuali frodi”.
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