domenica 25 febbraio 2018

ESTRAZIONE GAS. IL NO SECCO DI SCANZANO JONICO E MONTALBANO JONICO AL RINNOVO DELLA CONCESSIONE “RECOLETA”. POLICORO ASPETTA UN INCONTRO CON NOSCORIE TRISAIA PER DECIDERE. PISTICCI VUOLE VEDERE LA DOCUMENTAZIONE


Lo striscione di Noscorie Trisaia
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 25.2.18

SCANZANO JONICO - “No secco”, con tanto di delibera della Giunta comunale presieduta dal sindaco Raffaello Ripoli, alla richiesta di rinnovo della concessione di coltivazione di gas “Recoleta”, ricadente interamente nel territorio del centro metapontino, presentata dalla società Gas plus Italia srl. Richiesta protocollata al Ministero dello sviluppo economico l'11 settembre scorso. E proprio allo stesso ministero, oltre che alla Regione, ha inviato il suo motivato diniego l'amministrazione comunale. E “No secco”, con altra delibera di Giunta, è arrivato anche dal Comune di Montalbano Jonico, nella sua qualità di ente locale confinante. Gli altri due municipi al confine con Scanzano Jonico, vale a dire Policoro e Pisticci, invece, non hanno deciso nulla in merito. E' questo il “resoconto” all'invito a dire “No” che nei mesi scorsi (Gazzetta del mezzogiorno del 10 ottobre scorso) l'associazione ambientalista Noscorie Trisaia aveva esteso alle quattro amministrazioni comunali. Resoconto, però, suscettibile di ulteriori cambiamenti. Il sindaco di Policoro, Enrico Mascia, infatti, da noi interpellato in merito, ha sostenuto “di non aver ricevuto alcuna documentazione sulla questione in quanto Comune non direttamente interessato alla richiesta. Con le associazioni ambientaliste, poi, non abbiamo affrontato specificatamente e nei particolari la vicenda. Non avrò alcuna difficoltà, tuttavia, ad incontrare Noscorie Trisaia, se avrà la cortesia di chiedermi “un tavolo”, per discutere insieme anche della richiesta di rinnovo della concessione Recoleta”. Identica posizione ci è stata riferita dalla segreteria della sindaca di Pisticci, Viviana Verri: “Nessuna richiesta è pervenuta al Comune che, pertanto, non ha assunto alcuna decisione sull'istanza. Ci si riserva di assumere atti in merito di fronte ad idonea documentazione sul caso”. Documentazione, magari, che potrebbe inviare all'amministrazione comunale pisticcese la stessa Noscorie Trisaia. Insomma, è il ragionamento degli ambientalisti no triv, se arriveranno quattro “No” decisi da quattro Comuni alla richiesta di rinnovo della concessione della Gas plus Italia sul tavolo del ministro Carlo Calenda allora il Governo dovrà pensarci un po' di più prima di dire si. Pur se, alla luce delle leggi in vigore, in particolare del decreto Sblocca Italia, il parere dei Comuni e della stessa Regione non è vincolante. 



I DIECI PUNTI DELLA DELIBERA DI SCANZANO J. I MOTIVI ALLA BASE DEL PARERE NEGATIVO

SCANZANO JONICO – Il parere negativo della Giunta comunale al rinnovo per 10 anni della concessione “Recoleta” presentata al ministero delle attività produttive dalla Gas plus Italia srl è motivato in più punti. Ecco i più rilevanti: “La concessione ha prodotto gas naturale sino al 2016 ma non si conosce l'impatto ambientale su suolo, aria e acqua negli anni in cui sono state fatte le estrazioni in quanto non esistono monitoraggi strutturali resi pubblici e neanche strutture adeguate. Questa parte della Basilicata, ad esempio, non ha una sola centralina fissa di analisi della qualità dell'aria. Le aree dove sono ubicate i pozzi (vicino al “Recoleta” c'e lo Gioia 001, non erogante, ndr) sono ad alta densità abitativa e coltivate con culture di pregio. Il territorio oggetto delle estrazioni, altresì, è ricco di falde che non possono essere sottoposte al rischio di eventuale inquinamento”.

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