IL POSTO DI BLOCCO SULLA STATALE JONICA |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 7.2.18
POLICORO – Caporalato durissimo a morire nel Metapontino. I titolari di una azienda agricola del posto e di una di Scanzano Jonico, i8nfatti, sono stati denunciati all'autorità giudiziaria, insieme ad una donna di nazionalità rumena, per intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro agricolo. La Guardia di finanza della tenenza di Montegiordano (CS) ha accertato che impiegavano in maniera irregolare dieci lavoratori extracomunitari pagandoli un euro a cassetta di mandarini raccolta. In totale, le Fiamme gialle, hanno denunciato sette persone, di cui una tratta in arresto. Il tutto al termine di una operazione cominciata con una serie di posti di controllo lungo la Statale Jonica e con il blocco, nel territorio di Roseto Capo Spulico (CS), di un furgone con a bordo un cittadino italiano e numerosi extracomunitari, molti dei quali privi di documenti di riconoscimento, che si apprestavano a raggiungere le campagne lucane per una giornata lavorativa. Tutti i braccianti a bordo del mezzo, unitamente all’italiano titolare di un’azienda agricola, sono stati quindi condotti in caserma per eseguire gli accertamenti necessari alla loro esatta identificazione ed essere ascoltati sulle modalità dell’attività lavorativa svolta al fine di verificare la regolarità del loro rapporto di lavoro. E da qui ecco la scoperta. Sulla base delle dichiarazioni raccolte e della documentazione rinvenuta nel mezzo di trasporto sono stati individuati 10 lavoratori completamente “in nero” che venivano sfruttati dai titolari delle aziende agricole che corrispondevano ai loro “assunti” un euro per ogni cassetta di mandarini raccolta. Una somma nettamente inferiore alla contrattazione collettiva di legge. Da qui la denuncia dei due agricoltori italiani e della donna rumena. Rischiano la reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato e la reclusione da uno a cinque anni e la multa di 15.000 euro per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Tre extracomunitari, infatti, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari (CS) in quanto privi di permesso di soggiorno: rischiano un’ammenda da 5.000 a 10.000 euro ciascuno. Nell’ambito dello stesso controllo, infine, è stato accertato che un altro extracomunitario, di nazionalità algerina, che aveva fornito ai finanzieri false generalità, era ricercato dallo scorso anno per reati in materia di immigrazione clandestina e contro la persona ed il patrimonio. Il soggetto è stato arrestato e, dopo le formalità di rito, associato alla Casa Circondariale di Castrovillari.
IL POSTO DI BLOCCO SULLA STATALE JONICA |
LOTTA AL CAPORALATO. NON
BASTANO LE LEGGI
POLICORO – L'operazione
condotta dalla Guardia di Finanza della tenenza di Montegiordano (CS)
e quella di cui fu data notizia il 26 luglio scorso, denominata “Alto
impatto-freedom”, condotta su scala nazionale dalla Polizia di
Stato, dimostrano che non bastano le leggi per stroncare l'odioso
reato di caporalato sulla collocazione illegale di lavoratori. E ciò
soprattutto nel settore strategico dell'agricoltura. Leggi, oltre
tutto, durissime, come l'ultima approvata in materia che prevede,
addirittura, la confisca dei beni dell'impresa coinvolta equiparando
le responsabilità del “caporale” a quelle dei datori di lavoro
in nero. Da quanto hanno accertato i finanzieri di stanza in Calabria
nel corso della loro indagine, altresì, c'è un altro dato da porre
in particolare evidenza. Il pagamento del lavoro a cottimo. Una forma
di retribuzione anch'essa illegale. A prescindere da quanto abbiano
pagato (la miseria di un euro!) i titolari delle due imprese agricole
di Policoro e Scanzano Jonico per ogni cassetta di agrumi raccolta da
ognuno dei lavoratori extracomunitari da loro “ingaggiati”.
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