PROTESTA ANTI TRIVELLE |
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 21.3.18
POLICORO – Metapontino assediato dalle trivelle per mare e per terra. Così, ecco la protesta di Noscorie Trisaia per l'avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) per la ricerca di idrocarburi nello Jonio della Edison spa e la lettera di Silvana Arbia, leader di Stato Moderno Solidale (SMS), ai sindaci interessati dal progetto Total denominato Tempa La Petrosa, riaperto recentemente dal Tar. Noscorie: “Non bastavano le sentenze del Consiglio di stato contro le opposizioni di Regioni e Comuni contro l'esplorazione dei fondali con la tecnica dell’air gun. Così, nel Golfo di Taranto, il Governo Gentiloni ha voluto completare l’opera avviando l’ennesimo procedimento di ricerca petrolifera su un’area marina di circa 300 km quadrati come proposto da Edison spa. Permesso D 84 che si trova di fronte a Santa Maria Leuca ma che riguarda anche lo Jonio antistante la Basilicata. In attesa di un nuovo Governo che dica stop all’ar-gun nei nostri mari e al fossile sulla terra ferma cittadini, istituzioni ed associazioni possono opporsi entro 60 giorni dal 27 febbraio 2018”. Arbia, intanto, ha inviato una lettera aperta ai sindaci di Senise, Valsinni, Sant’Arcangelo, Colobraro, Tursi, Rotondella, Nova Siri, Montalbano Jonico, San Giorgio Lucano, Rocca Imperiale, Montegiordano, Oriolo, Canna e Nocara, inerente “Ricerche di idrocarburi da parte della compagnia Total nella zona Tempa La Petrosa”. “Le decisioni sui territori che riguardano l’ambiente, la vita e la salute delle persone – ha sostenuto la leader di SMS - vanno condivise in un discorso di democrazia partecipata con le popolazioni locali. Lo prevedono leggi e convenzioni internazionali (Aarhus). Per ogni progetto che si intende realizzare va applicato il principio di precauzione. I sindaci hanno particolari compiti e responsabilità in ordine ai rischi insiti nell’attività che la Total sta per intraprendere per Tempa La Petrosa. Stato Moderno Solidale, al fine di contribuire alla prevenzione di disastri ambientali ed a gravi rischi per la salute, sollecita i primi cittadini ad agire esercitando i loro poteri per impedire i danni gravi e irreversibili che le trivellazioni del suolo provocano alla stabilità del territorio ed al paesaggio anche in caso di mancato ritrovamento di idrocarburi”.
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