giovedì 14 giugno 2018
TURSI. LA POLIZIA DI STATO HA ARRESTATO IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE E ALTRE 4 PERSONE. OPERAZIONE VELOMATIC. SONO ACCUSATI, A VARIO TITOLO, DI CORRUZIONE, INDUZIONE INDEBITA A DARE O PROMETTERE UTILITÀ E TRUFFA
FONTE: UFFICIO STAMPA QUESTURA DI MATERA 14.6.18
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TURSI - Operazione Velomatic: arrestati dalla Polizia di Stato il Comandante della Polizia Locale di Tursi e altre 4 persone.
Sono accusati, a vario titolo, di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa.
Questa mattina la Polizia di Stato ha tratto in arresto cinque persone, tra cui il Comandante della Polizia Locale del Comune di Tursi, S.G. di anni 64, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Matera Angela Rosa Nettis. I reati contestati sono, a vario titolo, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa.
L’attività investigativa, svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Policoro, è stata illustrata in una conferenza stampa tenuta stamattina in Questura dal Procuratore Capo della Repubblica di Matera Dott. Pietro Argentino.
L’attività è nata dagli sviluppi di un’altra indagine relativa all’incendio dell’autovettura di un funzionario del Comune di Scanzano Jonico.
Incidentalmente le intercettazioni telefoniche disposte dall’Autorità giudiziaria per la prima indagine rivelavano un sistema di corruttela che vedeva coinvolto un imprenditore calabrese e il Comandante della Polizia Locale di Tursi.
E’ emerso così che C.O. di anni 46, titolare della Beta Professional Consulting Srl di Montalto Uffugo (CS), che fornisce apparecchiature di rilevazione della velocità e servizi di gestione delle contravvenzioni al Codice della Strada, avrebbe versato un euro al Comandante della Polizia Locale di Tursi per ogni contravvenzione elevata con le sue apparecchiature.
Il Comandante aveva a sua volta contattato colleghi dei comuni vicini per convincerli ad accettare l’“offerta” dell’imprenditore calabrese. La proposta del Comandante di Tursi però non veniva raccolta dai suoi colleghi, anzi uno dei Comandanti contattati, comprendendo che la proposta configurasse un reato, decideva di registrare il contenuto della conversazione.
Le indagini rivelavano inoltre un sistema di annullamento delle multe posto in essere dallo stesso Comandante della Polizia Locale di Tursi che, attraverso il sistema informatico di gestione delle contravvenzioni fornito dallo stesso imprenditore, faceva risultare come pagate multe di fatto non pagate. In compenso, il Comandante si faceva dare dai trasgressori una somma in danaro, una sorta di “sconto” considerevole dell’importo della multa, o altra utilità, tra cui la promessa di assunzione del futuro genero, un carico di legna.
Per il pagamento delle “tangenti” e per l’illecito annullamento di verbali già elevati l’imprenditore si avvaleva dei suoi collaboratori I.A. di anni 52 e S.E. di anni 58, che le versavano sul conto corrente intestato alla compagna del Comandante, R.M. di anni 47.
La dettagliata informativa di reato conclusiva è stata pienamente condivisa dall’Autorità giudiziaria. Il Gip Angela Rosa Nettis ha ravvisato a carico dei suddetti cinque soggetti indagati una prognosi di pericolosità alla luce della gravità dei fatti commessi e della sfrontatezza manifestata nella disinvolta mercificazione e asservimento della funzione pubblica a interessi meramente utilitaristici. Ha pertanto disposto la misura cautelare dell’arresto in carcere per il Comandante della Polizia Locale di Tursi e dell’arresto ai domiciliari per gli altri quattro indagati.
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