sabato 1 settembre 2018

POLICORO. RIFUGIATI IN ARRIVO. QUASI PRONTO LO “SPRAR” DI VIA PELLICO, IN CAMPAGNA. MA UN COMITATO CHIEDE SICUREZZA. LE RASSICURAZIONI DEL SINDACO MASCIA

LO STABILE DI VIA PELLICO 22

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 1.9.18

POLICOROTutto è quasi pronto nella palazzina a due piani con ampio giardino recintato di via Pellico 22, nell'agro rurale di Madonnella, in cui saranno ospitate le cinque famiglie in arrivo di rifugiati per quello che sarà il centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) del comune jonico. Un Comitato, però, ha chiesto sicurezza. Ed il sindaco Enrico Mascia (centrosinistra) ha fornito rassicurazioni. Ma andiamo con ordine. Ieri, attorno alle 12, abbiamo verificato che vi erano sul posto muratori ed idraulici al lavoro. Poi, si tratterà di pitturare lo stabile per finire l'opera. Dall'8 agosto scorso, però, lo stesso giorno in cui La gazzetta riportò l'annuncio dell'arrivo da parte di Mascia, nella zona interessata è nato il Comitato Madonnella Policoro che, a sentire il suo portavoce, Rocco Albini, vuole vederci chiaro: “Abbiamo raccolto firme che abbiamo protocollato al Comune. Non siamo razzisti ma poniamo un problema di sicurezza. Per noi via Pellico non è un luogo idoneo per uno Sprar: non c'è illuminazione, la strada è stretta e non ha banchine, né ci sono servizi di trasporto pubblico. Ci sembra tutto improvvisato per fare una speculazione. Poi, le opere di ristrutturazione si svolgono di notte, io ho foto e video, né c'è una tabella di lavori in corso. Ed ancora: uno Sprar si apre in una campagna isolata o in un centro urbano? Quelle 20 persone saranno emarginate non integrate. Mica potranno stare come in un carcere. E nei pressi c'è un pozzo di gas. Cosa potrebbe accadere nel corso di una loro eventuale manifestazione di protesta?” Sin qui Albini. Ma ecco il sindaco Mascia: “ Si tratta di una accoglienza di secondo livello per persone note alle forze dell'ordine, regolarizzate, con permesso di soggiorno, da integrare nel tessuto sociale ed occupazionale. L'apertura di uno Sprar. con il coordinamento della prefettura, qui da noi era nota da tempo poichè deliberata dalla precedente amministrazione. La cosa ci preserverà dal dover ricevere migranti in situazioni di emergenza. Si tratta di un totale di 20 persone. Non credo che stravolgeranno gli equilibri sociali della città. Esperienze simili vi sono a Tursi, Nova Siri, Scanzano Jonico. A chi ha firmato la petizione assicuro che ci impegniamo a risolvere tutte le criticità del caso a partire dalla pubblica illuminazione. Lancio un appello a mettere in campo iniziative di inclusione e non di contrapposizione”. 
 
POLICORO. VIA PELLICO, ZONA MADONNELLA
RIFUGIATI. QUANDO LA PROTESTA CORRE SU FACEBOOK

POLICORO – Quando la protesta corre su Facebook. I commenti al nostro articolo dell'8 agosto scorso, “Policoro. a breve l'arrivo di migranti. Già espletato l'appalto per la gestione di un centro Sprar”, sono stati in gran maggioranza negativi. C'è stato chi ha scritto: “Come per italiani case non ci sono e per gli stranieri si?”. Ed ancora: “Ospitare 20 persone ci costa 300 mila euro all'anno, 60.000 ogni 4 persone. Nella mia famiglia siamo in 4, vado a lavorare e guadagno 27.000 euro lordi all'anno. Non ci capisco niente”. “Basta con sti sbarchi che ci danneggia lo stato economico per noi popolo "ITALIANO" finiamola oggi non esiste guerra da nessuna parte, solo per impadronirsi della terra degli immigrati, questo è lo scopo di tutto ciò”.

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