venerdì 5 ottobre 2018

SCANZANO JONICO 4.10.18 ORE 3.30: TUTTE LE FASI DEL BLITZ CONTRO LA CRIMINALITA' COORDINATO DALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI POTENZA

L'ESCAVATORE AL LAVORO ATTORNO ALLA CASA DI SCHETTINO

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 5.10.18

SCANZANO JONICOAlle ore 3.30 precise di ieri è scattato il blitz interforze contro quello che i magistrati inquirenti hanno definito il “Clan Schettino”. Blitz coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Potenza. Alle 3.40 sempre di ieri, infatti, il cellulare del cronista ha cominciato a squillare. Il primo pensiero: sarà un altro incendio doloso notturno come i tantissimi ripetutisi negli ultimi dieci anni. Invece il telefonista notturno ha spiegato di aver chiamato perchè il centro urbano era “invaso” da forze dell'ordine tra cui carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza. Ancora un altro “retropensiero”: sarà la solita operazione di controllo a largo raggio del territorio. L'orario, però, ci ha incuriositi. E siamo scesi per strada. Non ci è voluto molto a capire che il “retropensiero” questa volta non era pertinente. Le squadre in azione avevano obbiettivi mirati, non erano ferme agli angoli delle strade a fermare chiunque si trovasse a passare. Squadre composte da almeno 4 mezzi, alcuni civetta, posizionatesi davanti agli obiettivi sensibili: ne abbiamo viste due all'opera nel quartiere di Santa Sofia; un'altra in una zona di espansione nei pressi della 167; un'altra ancora davanti agli appartamenti realizzati nell'area edilizia denominata Scanzano due; due altre nell'agro rurale. Il tam tam ha cominciato a rullare. Ed il quadro ha iniziato a a schiarirsi. Dalle 3.30 era scattata una vasta operazione anticrimine nel Metapontino coordinata dalla Procura distrettuale di Potenza. In fase di esecuzione tra Scanzano Jonico, Tursi, Nova Siri, Policoro e Montalbano Jonico, decine di perquisizioni domiciliari. Imponente lo schieramento messo in campo dallo Stato: 170 carabinieri, 70 poliziotti, 70 finanzieri. Con loro anche un nucleo guastatori ed unità cinofile provenienti da Tito. In ausilio alle forze di “terra” anche un elicottero. Nel “mirino”, secondo le prime informazioni e considerando la “concentrazione” degli investigatori in punti strategici, vi era, secondo l'accusa, il “Clan Schettino”, guidato dall'ex carabiniere Gerardo. Una pattuglia, infatti, era entrata nella sua casa di campagna, nella zona di Recoleta. Le altre erano davanti alle abitazioni di altri soggetti ritenuti dall'Antimafia affiliati al clan. Al centro dell'indagine traffici di droga, estorsioni, attentati incendiari dolosi notturni, reati che sarebbero stati commessi negli ultimi otto anni nell'intero Metapontino ma, in particolare, a Scanzano Jonico. Ed ecco filtrare altre news. Le perquisizioni in corso erano finalizzate, in 25 casi, anche alla notifica di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Potenza, Lucio Setola, su richiesta del procuratore distrettuale della Repubblica, Francesco Curcio. Delle 25 ordinanze citate 12 erano in carcere e 13 ai domiciliari. Il blitz, altresì, non era in atto solo a Scanzano Jonico ma anche a Nova Siri, Policoro, Tursi e Montalbano Jonico. Attorno alle 6 del mattino, con l'arrivo dell'alba, altre notizie. L'operazione riguardava non solo il “Clan Schettino” ma anche altri due sodalizi considerati dalla Dda criminali, il “Gruppo Russo”, di Tursi, ed il “Gruppo Donadio”, di Montalbano Jonico. Insomma, quanto stavamo seguendo nel centro del Metapontino stava avvenendo, sia pure in misura minore, anche negli altri comuni della costa jonica lucana. Attorno alle 6.30 molte delle pattuglie operanti hanno sfrecciato da Scanzano Jonico, alcune a sirene spiegate, verso la Statale 106 in direzione Comando provinciale dei carabinieri di Matera, diretto dal colonnello Samuele Sighinolfi. A casa Schettino, però, le operazioni non erano terminate. Un escavatore stava scavando attorno all'abitazione. Poi, i comunicati ufficiali degli investigatori con l'appuntamento alla conferenza stampa del procuratore Curcio alle ore 11,30 di ieri, a Potenza.

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