lunedì 26 novembre 2018

POLICORO. AMBIENTALISTI CONTRO EMENDAMENTO PETROLIO DELL'ON. LIUZZI (M5S): “LA BASILICATA NON E’ IL CONDOMINIO DI DI LUIGI DI MAIO”

MANIFESTAZIONE ANTITRIVELLE A POLICORO
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.11.18

POLICORO – “Il Governo non ha ancora capito, o forse non vuole capire, che sono l’agricoltura, il turismo e la pesca la vera ricchezza di questo territorio straordinario”. Lo hanno sostenuto le associazioni Noscorie Trisaia, Mediterrano no triv e Cova Contro in merito all'emendamento sulla questione petrolio presentato nella legge di bilancio dall'on. Mirella Liuzzi (M5s). “Con tariffe da condominio – hanno continuato le tre sigle ambientaliste – la deputata pentastellata pensa di far guadagnare il Governo di Luigi Di Maio lasciando trivellare la Basilicata e tutto il Mar Ionio? Cos’è questa, una sorta di campagna mediatica messa in piedi per giustificare eventuali futuri rinnovi delle concessioni su cui proprio Di Maio, ministro dello sviluppo economico, dovrà pronunciarsi? Senza alcuna verifica dopo tutto quello che è già successo in tutti questi anni di inteso sfruttamento del territorio a pagare le conseguenze saranno sempre i lucani. Dov’è finito il cambiamento del modello dello sviluppo energetico sostenibile professato dai 5 stelle in campagna elettorale? I lucani hanno chiesto di uscire dal petrolio ma la proposta Liuzzi non ascolta le richieste della popolazione delle tre regioni meridionali più coinvolte dalla politica dello sfruttamento petrolifero marino, ossia la Basilicata, la Puglia e la Calabria, che proprio sull’arco ionico hanno difeso il mare”. Ed ancora: “Quanta pia illusione, quanta superficialità o mancanza di conoscenza della questione può portare a ritenere che un leggero aumento dei costi per le lobby petrolifere le indurrà a desistere? Quattro danari in più da far pagare a chi fa guadagni vertiginosi con l’estrazione del petrolio è una proposta che ci indigna perché l’acqua, la salute dei cittadini, il territorio non si difendono contrattando qualche spicciolo tanto è vero che la parlamentare Liuzzi si è ben guardata dal proporre l’aumento delle royalties all’80% come avviene in altre nazioni oppure togliendo le franchigie”. 

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