MANIFESTAZIONE ANTITRIVELLE A POLICORO |
POLICORO
– “Il Governo non ha ancora capito, o forse non vuole capire, che
sono l’agricoltura, il turismo e la pesca la vera ricchezza di
questo territorio straordinario”. Lo hanno sostenuto le
associazioni Noscorie Trisaia, Mediterrano no triv e Cova Contro in
merito all'emendamento sulla questione petrolio presentato nella
legge di bilancio dall'on. Mirella Liuzzi (M5s). “Con tariffe da
condominio – hanno continuato le tre sigle ambientaliste – la
deputata pentastellata pensa di far guadagnare il Governo di Luigi Di
Maio lasciando trivellare la Basilicata e tutto il Mar Ionio? Cos’è
questa, una sorta di campagna mediatica messa in piedi per
giustificare eventuali futuri rinnovi delle concessioni su cui
proprio Di Maio, ministro dello sviluppo economico, dovrà
pronunciarsi? Senza alcuna verifica dopo tutto quello che è già
successo in tutti questi anni di inteso sfruttamento del territorio a
pagare le conseguenze saranno sempre i lucani. Dov’è finito il
cambiamento del modello dello sviluppo energetico sostenibile
professato dai 5 stelle in campagna elettorale? I lucani hanno
chiesto di uscire dal petrolio ma la proposta Liuzzi non ascolta le
richieste della popolazione delle tre regioni meridionali più
coinvolte dalla politica dello sfruttamento petrolifero marino, ossia
la Basilicata, la Puglia e la Calabria, che proprio sull’arco
ionico hanno difeso il mare”. Ed ancora: “Quanta pia illusione,
quanta superficialità o mancanza di conoscenza della questione può
portare a ritenere che un leggero aumento dei costi per le lobby
petrolifere le indurrà a desistere? Quattro danari in più da far
pagare a chi fa guadagni vertiginosi con l’estrazione del petrolio
è una proposta che ci indigna perché l’acqua, la salute dei
cittadini, il territorio non si difendono contrattando qualche
spicciolo tanto è vero che la parlamentare Liuzzi si è ben guardata
dal proporre l’aumento delle royalties all’80% come avviene in
altre nazioni oppure togliendo le franchigie”.
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