giovedì 10 gennaio 2019

POLICORO. VIVERE CON LA PAURA DELL'ALLUVIONE. I RESIDENTI A TORRE MOZZA HANNO SCRITTO AL PROCURATORE ARGENTINO ED ALLE ISTITUZIONI PER LA VICENDA DEL CANALE C7

IL CANALE C7 QUANDO E' RIPULITO DALLA VEGETAZIONE

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 10.1.18

POLICOROVivere giorno e notte con la paura dell'alluvione “annunciato”. Accade ai residenti nella zona rurale di Torre Mozza che, stante la situazione di pericolo perdurante ormai da anni, hanno scritto al procuratore della Repubblica, Pietro Argentino, ed alle istituzioni militari e civili, tra cui i ministri dell'ambiente, Sergio Costa, e del Sud, Barbara Lezzi. “Già nel dicembre del 2013 – hanno sostenuto i 21 firmatari della nota - a causa delle intense piogge e del mancato deflusso delle acque del canale del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto denominato C7 i terreni circostanti di via Piave e via San Giusto furono invasi completamente dall'acqua. L'evento alluvionale aveva interessato tutta la costa Metapontina creando rilevanti danni ai fondi agricoli, alle strutture immobiliari ed al canale suddetto la cui portata era stata fortemente compromessa da alcuni lavori che ne avevano ridotto irrimediabilmente la capacità di deflusso con conseguente gravissimo rischio e potenziale pericolo alle cose ma soprattutto alle persone che vivono e lavorano nell'area”. Ma dove è stato documentato “scientificamente” il potenziale pericolo? Ancora i cittadini di Torre Mozza: “Nello studio idraulico-idrologico del Regolamento urbanistico pubblicato sul sito del Comune ed eseguito dall’ingegnere Giovanni Martino è precisato che “la situazione è particolarmente critica in corrispondenza del Canale C7 a causa anche del tombino di attraversamento su via San Giusto che interviene come una vera e propria strozzatura, parzializzando la portata in uscita e riducendo la capacità di smaltimento del Canale a circa 1/3 di quella potenzialmente attivabile in assenza della stessa”. A tutto ciò si aggiunge anche l'incuria del Consorzio di bonifica che nella manutenzione dei canali non usa la stessa solerzia con la quale chiede il pagamento delle sue cartelle esattoriali”. Da qui le domande a cui i firmatari chiedono risposte: “All’indomani dell’evento 2013 nessuno ha osato mettere sotto sequestro quanto irregolarmente realizzato oppure rimuovere quel tombino che costituisce costante pericolo per ulteriori eventi alluvionali: perché? Chi ha autorizzato la realizzazione della citata “strozzatura”? E chi, pur avendo appreso della predetta grave irregolarità e potenziale pericolosità, non ha intesto adottare alcun utile provvedimento per porre in sicurezza i residenti?”


CASTELLUCCIO SULL'SOS LANCIATO DAI CITTADINI DI TORRE MOZZA
POLICORO - “Il nuovo SOS lanciato da un gruppo di cittadini in apprensione per le condizioni di sicurezza di una vasta area di Torre Mozza in cui si trova un canale del Consorzio di bonifica va raccolto attraverso la convocazione di una conferenza di servizio con al tavolo tutti gli enti interessati per individuare misure a breve e medio termine che tengano conto della stagione invernale e quindi di possibili eventi calamitosi”. Lo ha sostenuto il consigliere regionale Paolo Castelluccio sottolineando “l’impegno svolto negli anni sui temi della grave carenza di mezzi e personale addetto alla gestione e manutenzione della rete irrigua. La notizia per molti aspetti sconcertante che viene dai cittadini è la realizzazione, non si sa ad opera di chi, di un tombino di attraversamento della strada che di fatto ha funzione di barriera ed impedisce lo smaltimento delle acque del canale”.

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