LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO 20.2.19
ROTONDELLA – “La
carta dei siti potenzialmente idonei (Cnapi) ad ospitare il deposito
nazionale unico delle scorie nucleari italiane sarà pubblicata a
breve”. E' quanto ha assicurato il ministro dell’ambiente, Sergio
Costa (M5s), nei giorni scorsi, riaprendo il dibattito su un
documento atteso ormai da anni dopo che è stato elaborato dalla
società incaricata dai precedenti Governi, la Sogin spa. La stessa
società che ha il compito di mettere in sicurezza i siti ex nucleari
come l'Itrec della Trisaia. Il Deposito, infatti, servirà proprio a
stoccare i rifiuti atomici derivanti dallo smantellamento di impianti
dismessi come quello lucano. La “Carta” è molto attesa nel
Metapontino ed in Basilicata. Tutti ricordano che il primo ed unico
tentativo, fallito, di realizzare il cimitero atomico in Italia fu
tentato dall'allora Governo Berlusconi terzo il 13 novembre 2003
quando il Consiglio dei ministri decretò l'ubicazione della
struttura nei depositi di salgemma di Terzo Cavone di Scanzano
Jonico, a 500 metri dal mare Jonio. Un “pericolo” che oggi
dovrebbe essere scongiurato stanti i criteri definiti dall'Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per la
scelta del sito per il deposito unico. Ma torniamo alla promessa di
Costa. La Cnapi è già stata elaborata dalla Sogin spa ed è alla
fase di approvazione da parte dai ministeri dell’ambiente e dello
sviluppo economico, guidato dal vice premier Luigi Di Maio (M5s).
Poi, potrà essere resa pubblica. Il ministero dell’ambiente, a
quanto è venuto fuori, ha affidato l’esame del documento alla
stessa Ispra ed all'Ispettorato per la sicurezza nucleare (Isin). Ed
Ispra ha comunicato che è in corso un aggiornamento della carta
sismica. Una verifica, cioè, di importanza notevolissima per la
potenziale ubicazione della struttura in questione. Per Costa,
dunque, la “Carta” è prossima ad essere pubblicata poiché Ispra
ed Isin stanno elaborando le loro valutazioni. Sarà effettivamente
così? Troppe volte si è assistito negli anni scorsi ad annunci
similari da parte dei ministri competenti. Salvo, poi, a registrare i
ritardi che hanno portato alla situazione attuale. La pubblicazione
della Cnapi, infatti, riguarderà, a quanto sinora è trapelato,
tutte le regioni. In ognuna di essi dovrebbero esservi siti idonei.
E, si sa, al momento, nessuno vuole nel suo “giardino” le scorie
radioattive del Belpaese.
LA
BASILICATA E LA LA CNAPI
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