sabato 29 febbraio 2020

CRISI GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO. “NON C'E' PIÙ TEMPO”. APPELLO DEL COMITATO DI REDAZIONE AI LETTORI




IO STO CON LA GAZZETTA. MI PIANGE IL CUORE VEDERE IL “MIO” GIORNALE A RISCHIO CHIUSURA


«Ci siamo opposti, finché abbiamo potuto, a tutte le scelte gestionali che si sono rivelate puntualmente scellerate. Alcune delle quali sono state anche segnalate alle autorità giudiziarie»

Il Comitato di Redazione
29 Febbraio 2020


Cari Lettori, non c'è più tempo. E lo abbiamo spiegato a coloro che in queste ore si stanno interessando e anche appassionando alle vicende che potrebbero portare la "Gazzetta" a una chiusura. Ipotesi contro la quale lotteremo con tutte le nostre forze e con quelle di chi vorrà condividere questa difficile prova.


Nell'ultimo anno e mezzo abbiamo accettato responsabilmente (insieme ai poligrafici) di fare la nostra parte per contribuire all'equilibrio dei conti e alla sostenibilità dell' Edisud, la società editrice. Abbiamo accettato sacrifici economici importanti, anche se inspiegabilmente alcuni quadri amministrativi godevano di una condizione di miglior favore e alcuni manager e consulenti ritiravano lo stipendio pieno spostandosi in auto di lusso con rimborsi a pie' di lista, a spese di una azienda descritta come in difficoltà. Raccontiamo questi dettagli solo per offrire un quadro completo della situazione, non per vittimismo.
Ma nell'ultimo anno e mezzo abbiamo anche fatto altro, e lo rivendichiamo con orgoglio: ci siamo opposti, finché abbiamo potuto, a tutte le scelte gestionali che si sono rivelate puntualmente scellerate. Alcune delle quali sono state anche segnalate alle autorità giudiziarie.
Nell'ultimo anno e mezzo l'Edisud è stata affidata, dal Tribunale di Catania, in forma commissariale ai consulenti siciliani Angelo Bonomo e Luciano Modica che da subito hanno continuato ad avvalersi di Franco Capparelli, direttore generale nominato fin dal 2014 da Mario Ciancio Sanfilippo, il cui pacchetto azionario di maggioranza della società è sottoposto dal 24 settembre 2018 a sequestro-confisca per effetto di una imputazione per concorso esterno in associazione mafiosa (inchiesta nella quale la "Gazzetta" è totalmente estranea).
Il peso dei debiti pregressi ha portato la società a chiedere un concordato prenotativo, poi ritirato il 19 febbraio scorso al Tribunale fallimentare di Bari. Per evitare il fallimento serve un impegno concreto del socio di minoranza Valter Mainetti: venuto meno il sostegno finanziario della Banca Popolare di Bari, Mainetti deve decidere nelle prossime settimane se garantire una nuova procedura con proprie sostanze o rinunciare definitivamente. L'alternativa sarebbe l'ingresso nella procedura di nuovi imprenditori, in sostegno o in concorrenza con Mainetti. Ma il tempo stringe. L'imprenditore ed editore Giampaolo Angelucci ha formulato una proposta di acquisto di ramo di azienda (vuole comprare con 5 milioni testata, sito web e archivio storico) che assorbe solo 30 giornalisti, proposta che scade il 17 marzo prossimo.
Se qualcuno è interessato, è il momento di farsi avanti: troverà una redazione viva, agguerrita e con una esperienza invidiabile, ancora protagonista e leader sul territorio.
Il quadro si completa con la complessa vicenda della raccolta pubblicitaria, linfa vitale per qualunque giornale. Ne è incaricata la società Mediterranea, controllata dalla Edisud. Inspiegabilmente la Mediterranea ha sempre promosso la raccolta pubblicitaria locale anche per i concorrenti del Corriere del Mezzogiorno. Ha deciso di chiudere lo sportello al pubblico per annunci, inserzioni e necrologie, notevoli fonti di guadagni certi in un settore commerciale dove la "Gazzetta" è monopolista sul territorio. Infine, ha stretto accordi con il gruppo editoriale Riffeser-Monti (di quell'Andrea Riffeser presidente della Federazione editori) per cedere l'incarico della raccolta pubblicitaria.
A condurre la Mediterranea è Franco Capparelli, lasciato alla presidenza della società da Bonomo e Modica anche dopo che il Tribunale di Catania, su insistenza dei giornalisti della "Gazzetta" ha rimosso Capparelli dai suoi incarichi in Edisud. Scelta incomprensibile, poiché gli ha consentito di continuare a gestire i flussi di cassa indispensabili alla vita del giornale.
Il futuro di Mediterranea è strategico per il futuro della "Gazzetta": detiene la proprietà del marchio "La Gazzetta Del Mezzogiorno" e del palazzo di via Scipione l'Africano, abbandonato dal 2014 per occupare due piani in affitto in piazza Moro a 200mila euro l'anno. Nel frattempo per la sede storica, sottoposta a due ipoteche, è stato firmato un contratto preliminare di vendita, concluso il quale, Edisud e Mediterranea potrebbero fondersi. Il futuro di queste due società sembra indissolubilmente legato alla sopravvivenza del giornale, che non può morire in un'aula di tribunale dopo 133 anni di storia.

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