LE FRAGOLE DI FRUTTAZERO |
GIOVANNI
LIPPO (FRUTTAZERO): “MANCA IL 40% DELLA FORZA LAVORO DEGLI ALTRI
ANNI. CAUSA COVID-19 NON SONO ARRIVATI I BRACCIANTI DALL'EST. SE IL
CALDO DIVENTERA TERRIBILE PER PESCHE ED ALBICOCCHE SARANNO GUAI. CHE
FARE? CORRIDOI VERDI, VAUCHER, ADDETTI DEL TURISMO NELLE CAMPAGNE,
REGOLARIZZAZIONE DEI BRACCIANTI EXTRACOMUNITARI. MA QUEST'ULTIMA
MISURA NON SIA UNA SCUSA PER RISOLVERE I PROBLEMI UMANITARI”.
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POLICORO
- Giovanni Lippo, titolare di FruttaZero, è un giovane imprenditore
agricolo e del commercio. Nel suo negozio di via Salerno, infatti,
vende le produzioni della sua attività agricola. Frutta ed ortaggi
pregiati del Metapontino offerti a chilometro zero. Da qui il nome al
suo punto vendita.
Giovanni,
però, attualmente, ha, come tutti i suoi colleghi imprenditori del
settore primario, un grosso problema. Quale?
“E'
il problema della carenza di manodopera. Se continuerà l'ondata di
caldo e non ci sarà immissione di braccianti saranno guai seri. Per
via del Covid-19, infatti, gli ingressi di lavoratori dai Paesi
dell'Est sono stati bloccati. Finora con le fragole non abbiamo avuto
grosse carenze per il clima clemente che ha consentito una produzione
a scalare. Le raccoglitrici ed i raccoglitori, perciò, sono stati
sufficienti. Pur se qualche partita ha avuto danni”.
Ora,
però, maturano le drupacee, vale a dire pesche, nettarine,
albicocche. C'è il rischio di lasciare gran parte della produzione
sugli alberi...
“Se
non arriva manodopera stagionale si”.
Ma
quali sono le vostre proposte alle istituzioni?
“Creare
corridoi verdi, vale a dire concordare l'ingresso di stagionali da
Paesi esteri. Tenete presente che ci manca il 40% della forza lavoro
impiegata negli altri anni. La reintroduzione di strumenti come i
vaucher per consentire, ad esempio, agli studenti di lavorare nella
raccolta della frutta come abbiamo fatto noi; l'utilizzo in
agricoltura dei lavoratori una volta impegnati nel turismo”.
E
la regolarizzazione di braccianti irregolari extracomunitari che sta
agitando la politica italiana come la vedi?
“Noi
abbiamo bisogno si gente specializzata. Se si tratta di persone che
hanno già avuto esperienze sul campo in passato pur non essendo
regolari ben venga. Ma senza creare commistione tra missione sociale
e manodopera in agricoltura”.
Non
ci nascondiamo dietro un dito. Alla Felandina, il campo profughi di
Metapontino sgombrato oltre un anno fa, c'erano 400 - 500 migranti
che già lavoravano in campagna solo che lo facevano in nero. Far
emergere le occupazioni clandestine, allora, regolarizzare
l'occupazione bracciantile, eliminare il caporalato, non ba bene?
“Si.
Io ho detto che va bene regolarizzare lavoratori al limite della
legalità. Ma la sanatoria non sia una scusa per nuovi arrivi
irregolari”.
Per i nuovi regolari, tuttavia, ci sarà la
possibilità di alloggi dignitosi?
“I
miei dipendenti provvedevano da soli. Ci sono miei colleghi, però,
che hanno riattato le case coloniche per ospitare i braccianti”.
E
qui potrebbe intervenire lo Stato garantendo, con un bando pubblico,
la sistemazione di circa 150 stagionali stranieri. Ma Giovanni Lippo,
imprenditore agricolo e commerciante del settore, è ottimista o
pessimista?
“Sono
ottimista. Spero che vada bene sia per gli aspetti sanitari sia per
quelli economici. L'agricoltura è il motore, con il turismo, della
nostra economia, il fiore all'occhiello del made in Italy. Lo Stato
deve aiutarci e deve puntare sull'agricoltura per il rilancio”.
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