IL
SINDACO PALAZZO: “IL GOVERNO RISPETTI LA SENTENZA DALLA CORTE DI
APPELLO DI ROMA. LA CORTE, INFATTI, HA RIGETTATO L'APPELLO PROPOSTO
DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. IL NOSTRO COMUNE,
PERTANTO, SEDE DELL'ITREC DELLA TRISAIA, RICEVERÀ POCO MENO DI 9,5
MILIONI DI EURO. SI TRATTA DEL 70% DEI FONDI DI COMPENSAZIONE A NOI
SPETTANTI PER GLI ANNI 2005-2011 TRATTENUTI DALLE DIVERSE
FINANZIARIE”. LA “PARTITA”, PERO', NON E' CHIUSA POICHE'
L'ESECUTIVO POTREBBE RICORRERE IN CASSAZIONE. NEANCHE UN EURO,
INVECE, A NOVA SIRI, POLICORO, TURSI E ALLA PROVINCIA DI MATERA NON
ESSENDO PARTI IN CAUSA
Rotondella
- “Le sentenze si rispettano. Si possono non condividere ma si
debbono rispettare. Chiedo, pertanto, da sindaco e da avvocato, allo
Stato italiano di ottemperare a quanto deciso nei giorni scorsi dalla
Corte di appello di Roma. La Corte, infatti, ha rigettato l'appello
proposto dalla
Presidenza del Consiglio dei ministri. Il nostro Comune, pertanto,
sede di una servitù nucleare, riceverà poco meno di 9,5 milioni di
euro. Si tratta del 70% dei fondi di compensazione a noi spettanti
per gli anni 2005-2011 trattenuti dalle diverse finanziarie. Un
ringraziamento va all'Anci (Associazione nazionale Comini d'Italia,
ndr) per il lavoro di coordinamento svolto ed al sindaco dell'epoca,
Vincenzo Francomano, per aver creduto nella bontà e fondatezza
dell'azione legale”. Così ha dichiarato il primo cittadino
Gianluca Palazzo quando gli abbiamo chiesto un commento sulla
sentenza che ha restituito ai Comuni nuclearizzati d'Italia circa 100
milioni di euro in totale derivanti dal cosiddetto “Decreto
Scanzano”, approvato dopo la famosa battaglia del novembre 2003
contro il cimitero atomico nazionale che il Governo voleva ubicare
nei depositi di salgemma del centro rivierasco. Un “tesoretto”
che rimpinguerà le asfittiche casse di quelle municipalità che
hanno dovuto pagare un alto prezzo allo sviluppo per avere nei loro
territori “bubboni” atomici. Nel caso di Rotondella si tratta del
ben noto centro Itrec della Trisaia, da qualche anno in fase di
dismissione. C'è, però, un punto interrogativo sull'arrivo di quei
soldi. Ancora il nostro interlocutore: “Il Governo potrebbe opporre
ulteriore ricorso in Cassazione. Nel caso dovremmo attendere la
sentenza definitiva. Però...” Però? “Io parteciperò nei
prossimi giorni ad una videoconferenza con tutti gli altri sindaci
interessati per fare il punto della situazione. Già nel giugno
scorso, a Roma, diedi, in accordo coi colleghi, la disponibilità a
una transazione con lo Stato. Transazione inerente sia una riduzione
di quanto potremmo ricevere, a fronte della celerità di investimento
dei fondi, sia su una eventuale rateizzazione. Una posizione da
uomini delle istituzioni che comprendono le difficoltà
dell'esecutivo soprattutto dopo la pandemia da Coronavirus. Ma,
dall'altro, fronte, pur se sollecitati in merito, non arrivò alcuna
proposta”. Arriverà ora? Chissà. Ma se i 9,5 milioni di euro
dovessero rimpinguare le casse del Comune di Rotondella come saranno
spesi? Palazzo: “Si tratta di una bella somma. Occorrerà stilare
un piano organico di investimento che sia in grado di produrre
sviluppo economico e sociale”. E gli altri Comuni nuclearizzati del
Materano (Nova Siri, Policoro, Tursi) e la Provincia di Matera
riceveranno anch'essi un “tesoretto”? Purtroppo no. I
tre municipi, all'epoca di apertura del contenzioso con lo Stato,
anno 2011, ancora non sapevano di essere iscritti (dal 2009)
all'esclusivo, anche se poco invidiato, club dei centri nuclearizzati
d'Italia mentre la Provincia non ne faceva e non ne fa ancora parte.
Pur se, da qualche anno, riceve anch'essa parte dei fondi di
compensazione nucleare.
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