giovedì 12 novembre 2020

POLICORO. LOTTA AL COVID-19. MARRESE ATTACCA LEONE

IL VICESINDACO DELLA CITTÀ JONICA CONTRO L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE: “ALLA REGIONE LA SITUAZIONE È DAVVERO SFUGGITA DI MANO. MANCANO UNA SERIA ORGANIZZAZIONE E UNA SERIA UNITÀ DI CRISI LEGATA AL COVID”. TUTTI I PUNTI DI CRISI INDIVIDUATI DALL'AMMINISTRATORE LOCALE COMPRESI LA SCARSITÀ DEL PERSONALE E IL RUOLO DELLE USCA: “SE NON SI INTERVIENE SUBITO TEMO CHE IL LOCKDOWN SIA ORMAI PROSSIMO”

UN’ORGANIZZAZIONE DA RIVEDERE E DA RAFFORZARE

POLICORO - Vorrei esprimere pubblicamente alcune mie perplessità rispetto all’organizzazione di tutti i servizi relativi alle procedure legate al COVID-19 ed ai processi dei tamponi nel nostro sistema sanitario. 

Credo che nella nostra Regione la situazione sia davvero sfuggita di mano. Manca una seria organizzazione, manca una seria unità di crisi legata al COVID.

Le fasi fondamentali sono:

1) Iscrizione/Autorizzazione in piattaforma;

2) Tampone;

3) comunicazione esiti;

4) ricostruzione catena dei contatti.

Per tutte queste cose da fare non credo sia sufficiente il pochissimo personale a disposizione di questo servizio.

Penso di poterlo dire con cognizione di causa, in quanto ritengo si renda estremamente necessario ed urgente rafforzare con unità aggiuntive (personale) a supporto dell’ottimo Dottor Maurizio Stigliano, per l’espletamento di tutte le procedure di iscrizione/autorizzazione in piattaforma delle persone che devono sottoporsi al tampone.

Non può un uomo solo poter caricarsi una tale mole di lavoro e di responsabilità senza il sostegno ed il supporto di nessuno.

Bisogna trovare soluzioni immediate sulla logistica dove poter effettuare i tamponi, per scongiurare assembramenti tra persone che potenzialmente potrebbero essere positive. L’ospedale di Policoro è in assoluto il luogo meno idoneo, è il luogo che va maggiormente tutelato e preservato, perché deve continuare a garantire la cura delle persone senza alcun rischio e pericolo.

Anche l’idea del Drive in nei pressi dell’ospedale per quello che abbiamo avuto modo di appurare, non so fino a che punto possa essere ritenuto il luogo giusto per le questioni innanzi dette e per chiari disagi attinenti alla viabilità.

Sarò contento di essere smentito, ma si può tranquillamente pensare ad altra soluzione.

Ciò che funziona bene sono le operazioni di esecuzione del tampone ben coordinate dalla Dott.ssa Casolaro che potendo contare su una straordinaria squadra composta dagli instancabili infermieri Vincenzo Arena, Rocco Amodeo ed Emanuela Quinto, che vanno ringraziati, riesce a garantire, con professionalità e competenza le operazioni di prelievo.

Quella che invece rappresenta in assoluto la vera pecca dell’ingranaggio che è anche la fase più importante, è quella della riscostruzione della catena dei contatti dei soggetti positivi, perché è da questo monitoraggio che si possono scongiurare altri fenomeni di contagio.

Anche qui non può essere il solo e solito Dott. Stigliano, lo stesso di prima, ad occuparsene.

Necessita implementare subito ed urgentemente con altro personale, dedicato esclusivamente a questo servizio, perché rappresenta il passaggio fondamentale che se ben svolto evita dei seri e concreti episodi di contagio nelle varie comunità.

Lo stesso ragionamento vale anche per gli altri colleghi del Dott Stigliano che devono garantire le stesse prestazioni, come il Dott. Citro e la dott.ssa Cirigliano, che voglio pubblicamente ringraziare.

La Basilicata è arancione ora, ma se non si interviene subito su queste problematiche temo che un lock down ormai è prossimo.

Verifichi l’assessore regionale perché le USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) istituite a supporto e lautamente pagate, non effettuano visite a domicilio e non eseguono tamponi a persone anziane allettate con tampone positivo.

Mi auguro che vorrà metterci mano subito l’assessore regionale alla Sanità.

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