L'EX SINDACO DI SCANZANO JONICO, RAFFAELLO RIPOLI (FOTO EMMENEWS-POLICORO TV) |
IERI LA DELIBERA CON CUI LE COMMISSARIE PREFETTIZIE
IN CARICA AL COMUNE HANNO REVOCATO LA DECISIONE DELL'EX SINDACO
RIPOLI, ADOTTATA IL 18 LUGLIO DEL 2018, DI “DIVIETO DI
SPERIMENTAZIONE ED INSTALLAZIONE DEL 5G” SUL TERRITORIO COMUNALE.
NEL TESTO LE MOTIVAZIONI. LA RISPOSTA SU FACEBOOK: “IO CI HO
PROVATO CON TUTTE LE MIE FORZE, MA ORMAI TUTTO E' COMPIUTO. SONO
DISGUSTATO”
SCANZANO JONICO – Le tre commissarie in carica al Comune, Rosalia Ermelinda Camerini, viceprefetto di Matera; Maria Luisa Ruocco, viceprefetto di Taranto; e Rosa Maria Simone, dirigente della Prefettura di Lecce; hanno adottato nella giornata di ieri una ordinanza di revoca dell'ordinanza del 18 luglio del 2018 con cui il Comune, a firma dell'ex sindaco Raffaello Ripoli, aveva deciso il “Divieto di sperimentazione del 5G” sul territorio comunale. E ciò in base al “principio di precauzione” relativamente ai danni per la salute dei cittadini. La delibera commissariale ha diverse motivazioni. In primis, viene citata una nota della Prefettura di Matera inviata all'ente locale con cui si chiede la revoca dell'att Ripoli trattandosi, nel caso, di un servizo pubblico essenziale. Le stesse commissarie hanno richiamato poi il Decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020, “Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, in cui è prevista l'esclusione per i Comuni di “limitazioni generalizzate sul territorio alla localizzazione di stazioni radio base per le reti di comunicazione elettroniche di qualsiasi tipologia” di competenza dello Stato. Nel dispositivo firmato dalle tre commissarie si legge anche che “l'ordinanza del sindaco pro tempore, generalmente motivata con l'intento di tutelare in via precauzionale la salute dei cittadini, basandosi su valutazioni di valenza generale per l'intero territorio nazionale, non integrava le connotazioni di eccezionalità e gravità che devono essere territorialimente localizzate”. Ed ancora: “Il ricorso all'ordinanza contingibile ed urgente si fonda sulla sussistenza di un pericolo concreto che impone di intervenire con urgenza per porre rimedio a situazioni di naura eccezionale ed imprevedibile di pericolo attuale ed imminente per l'incolumità pubblica”. Per Camerini, Ruocco e Simone, altresì, la “valutazione dei rischi connessi all'esposizione derivante dagli impianti di telecomunicazioni è di esclusiva pertinenza dell'Arpab”. Da qui la revoca dell'ordinanza Ripoli. Alla delibera commissariale si potrà far ricorso al Tar entro 60 giorni ed al Presidente della Repubblica entro 120. E l'ex primo cittadino? Sulla pagina Facebook Raffaello Lucia Magno, è stata pubblicato, con la copia della delibera di revoca, questo post: “IO CI HO PROVATO CON TUTTE LE MIE FORZE, MA ORMAI “TUTTO È COMPIUTO”!!!! COS’ALTRO CI ASPETTA??? SONO LETTERALMENTE DISGUSTATO!!! POVERA LA MIA SCANZANO !!!!”. La delibera Ripoli anti 5G, la prima del genere in Italia, ebbe risonanza nazionale con articoli pro e contro sulle pagine di tutti i quotidiani. L'ex sindaco ricevette anche il premio “Amico del consumatore” dal Codancons nel settembre 2019 “per aver detto no al 5G”.
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