venerdì 18 dicembre 2020

POLICORO. MARINAGRI. ENZO VITALE: “SARÀ RICORSO IN CASSAZIONE”

POLICORO. MARINAGRI

L'EX AMMINISTRATORE UNICO DELLA SOCIETÀ NON SI ARRENDE DOPO IL RIGETTO DEL SUO RICORSO AVVERSO AL FALLIMENTO DELLA SPA: “L’ODISSEA DI MARINAGRI NON È FINITA CON LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI POTENZA. ANZI. I NOSTRI AVVOCATI STANNO GIÀ LAVORANDO PER RICORRERE IN CASSAZIONE. SPERIAMO, QUESTA VOLTA, COSÌ COME È SUCCESSO ALTRE VOLTE, DI TROVARE GIUSTIZIA CON “IL GIUDICE A BERLINO”” 

  

IL COMUNICATO STAMPA DI ENZO VITALE, GIÀ AMMINISTRATORE UNICO DELLA MARINAGRI SPA

L’ODISSEA di MARINAGRI non è finita con la sentenza del tribunale di Potenza. ANZI. I ns. avvocati stanno già lavorando per ricorrere in Cassazione. Speriamo, questa volta, così come è successo altre volte , di trovare giustizia con “il giudice a Berlino”.

Il nostro piano di ristrutturazione è agli atti del tribunale, e prevedeva l’acquisizione della società, la capitalizzazione e l’assolvimento di tutte le pendenze economiche, da parte di un gruppo irlandese che aveva prodotto finanche gli estratti conto a supporto della cosiddetta prova fondi, con il parere favorevole dell’Attestatore indipendente previsto dalla legge.

Ma il Tribunale di Matera prima, e la Corte di Appello oggi, non ne hanno tenuto conto.

Nella nostra tormentata lunga vita lavorativa abbiamo realizzato realtà imprenditoriali innovative e di livello internazionale, e nessuno potrà mai disconoscerlo, nonostante condizioni ambientali, qui nel sud - è un dato di fatto - che rendono difficile fare imprenditoria; Marinagri ne è la rappresentazione vivente, una città costruita dopo quindici anni passati a combattere per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, ed altri quindici

per contrastare una miriade di contrasti e detrattori – uno per tutti De Magistris – che avrebbero voluto demolirla.

Ma il progetto Marinagri non è fallito, anzi, è una REALTÀ di livello internazionale, che a dispetto delle vicende recenti che hanno riguardato la società proprietaria, è vivo e vegeto, è nella storia ed è pronto per ripartire.

A seguito delle gravi ripercussioni finanziarie indotte dal lungo sequestro e dall’inchiesta giudiziaria – finita nel nulla assoluto con danni economici rilevantissimi che superano trenta milioni di euro - probabilmente è stata proprio la sua incomparabile bellezza che ha condotto al fallimento: una città senza eguali nel Mediterraneo, con un patrimonio di valore pari a più del doppio rispetto alla debitoria, costituisce un boccone ghiotto per i gruppi finanziari speculatori – spesso anche esteri – che ogni giorno fagocitano le migliori imprese italiane. Debitoria, specialmente quella bancaria – oggetto peraltro di contestazione.

Sinceramente non capiamo cosa hanno da festeggiare gli sciacalli che oggi inneggiano addirittura a De Magistris, e festeggiano la decisione del Tribunale di Potenza; dal canto nostro, abbiamo sempre tifato e continueremo a farlo per gli imprenditori del sud, e taluni personaggi andrebbero messi all’indice come indesiderabili da parte della comunità operosa di Policoro e della Basilicata, per il danno che arrecano alla stessa.

Sarà anche la nostra ultima fatica – non moriremo prima di riuscirci – ma riusciremo a ripristinare la ns. onorabilità e siamo fiduciosi di ottenere il riconoscimento di una giustizia giusta che oggi riteniamo sia stata violata, e non risparmieremo alcuna azione né sul piano civile né su quello penale nei confronti di tutti nessuno escluso.

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