mercoledì 2 dicembre 2020

SCANZANO JONICO. TUTTI COL FIATO SOSPESO

IL MUNICIPIO DI SCANZANO JONICO

OGGI, DAVANTI AL TAR DEL LAZIO, È IN DISCUSSIONE IL RICORSO DELL'EX SINDACO RAFFAELLO RIPOLI E ALTRI CONSIGLIERI AVVERSO ALLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE PER INFILTRAZIONI MAFIOSE. UDIENZA, CAUSA COVID-19, CHE SI SVOLGE TRAMITE L'INVIO DA PARTE DEI LEGALI DI VERBALI SCRITTI

SCANZANO JONICO - Una intera città col “fiato sospeso”. Perchè? Perchè oggi si tiene a Roma, davanti al Tribunale amministrativo (Tar) del Lazio, presidente Antonino Savo Amodio, l'udienza sul ricorso presentato dall'ex sindaco Raffaello Ripoli ed altri, gli ex assessori Santolo Sabato, Donatella Puce, Sante Pantano, Rosanna Sisto e l'ex presidente del Consiglio comunale, Silvio De Marco, avverso allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose decretato con atto del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 27 dicembre scorso. Il dibattimento normale, con il contradditorio tra le parti in causa, però, non ci sarà per via della pandemia da Covid-19. Gli avvocati, per Ripoli ed gli altri ricorrenti si tratta del patrocinante in Cassazione Gianni Di Pierri mentre per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed il Ministero dell'interno si tratta dell'avvocatura generale dello Stato, hanno inviato un verbale scritto con le loro deduzioni sul caso ai giudici del Tribunale amministrativo. Giudici che, presumibilmente, emetteranno la loro sentenza solo dopo aver studiato la documentazione loro pervenuta. Insomma, dovrebbero, il condizionale è d'obbligo, trascorrere alcuni giorni per la sentenza. Che potrebbe essere quella non definitiva. Alle contgroparti, infatti, rimarrebbe aperta la via del ricorso al Consiglio di Stato, ultima “carta”, avverso alla decisione che arriverà dal Tar del Lazio configurabile come primo grado. Ricordiamo che Di Pierri, nel suo ricorso, ha ribattuto punto su punto alle accuse che hanno portato, il 21 dicembre scorso, allo scioglimento dell'assemblea, per infiltrazione mafiosa. Accuse contenute nell'apposito Decreto, ed allegati, del presidente della Repubblica del 27 dicembre scorso. Il Comune, come è noto, è amministrato da quella data da una triade di commissarie prefettizie, Rosalia Ermelinda Camerini, viceprefetto di Matera; Maria Luisa Ruocco, viceprefetto di Taranto; e Rosa Maria Simone, dirigente della Prefettura di Lecce. Come finità la contesa? Non resta che attendere.

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