UNA DELLE STRADE DELLA ZONA ARTIGIANALE DI SCANZANO JONICO (FOTO EMMENEWS) |
“NELLA ZONA ARTIGIANALE DEL CENTRO IONICO SI NEGA
L’ACQUA E SI LASCIANO LE AZIENDE NELLA CACCA”. LO HA SCRITTO IL
TITOLARE DI UNA AZIENDA DI IMPIANTI ELETTRICI. ED ANCORA: “LA
STORIA HA DELL’INCREDIBILE E SCANDALOSO: ORMAI SONO SEI ANNI CHE LA
CLEMENTE IMPIANTI STA CERCANDO DI ALLACCIARSI ALLA RETE IDRICA E
FOGNARIA IN MODO DA POTER COMPLETARE E DAR SEGUITO AGLI INVESTIMENTI
FATTI FINORA MA, INVANO”. MINACCIATA L'OCCUPAZIONE PACIFICA DELLA
CASA COMUNALE. DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELL'AZIENDA DI IMPIANTISTICA
SERVIZI IDRICI E FOGNARI NELLA ZONA PAIP DI SCANZANO JONICO
Timore o incapacità di risolvere il problema,
sottovalutando le potenzialità del territorio. Dall’amministrazione
Iacobellis a quella Ripoli fino ai commissari straordinari: tutti
hanno la stessa posizione riguardo la rete di acqua potabile e
fognaria della zona artigianale di Scanzano Jonico “NON DARE
RISPOSTE”.
La storia ha dell’incredibile e scandaloso: ormai
sono SEI anni che la Clemente Impianti sta cercando di allacciarsi
alla rete idrica e fognaria in modo da poter completare e dar seguito
agli investimenti fatti fin’ora nella zona artigianale di
Scanzano.
Tutto inizia il 10 dicembre 2014 dove a seguito del
preventivo fatto ad Acquedotto Lucano scopre che le opere dei sevizi
non sono ultimati e consegnati al gestore.
Il 23 febbraio 2015
chiede i tempi della cessione delle opere o una soluzione alternativa
all’allora sindaco Salvatore Iacobellis dal quale non riceve
nessuna risposta scritta, ma solo tante promesse verbali.
Nel
maggio del 2015 inoltra la richiesta di accesso agli atti dei
documenti in merito alla zona artigianale e la risposta viene
liquidata come “generica ed esorbitante”.
Dopo l’insediamento
del sindaco Raffaele Ripoli, nel 2017 si espone il disagio aziendale
auspicando la risoluzione del problema. Lo stesso riferisce di
prendere a cuore la questione, ma il tutto si impantana per un
pozzetto che risulta intasato.
Nel 2018 per ben due volte a gennaio e settembre
viene sollevato il problema dal consigliere comunale Pasquale
Cariello leggendo sulla stampa di una risoluzione a breve
termine.
Nel frattempo il comune viene sciolto per mafia e nel
dicembre 2019 si insedia la commissione straordinaria.
Visto il
comportamento dell’ente che rimane immobile alla risoluzione del
problema, l'azienda affida all’associazione dei consumatori
ADICONSUM la pratica, la quale invia una nuova richiesta il 5 maggio
2020 e questa volta si perde nei meandri dei sistemi informatici
comunali, il 5 giugno viene riprotocollata a mano presso l’ufficio
di competenza ma ad oggi ancora nessuna risposta.
Il 4 settembre
2020 si fa una nuovamente richiesta di accesso agli atti, e il 23
dello stesso mese ha presentato una denuncia al Prefetto di Matera
portandolo a conoscenza dello stato d'animo e della rabbia che
l'azienda è costretta a subire.
L' indifferenza , la svogliatezza
e l’incapacità degli amministratori di qualunque colore politico
e dell'attuale commissione straordinaria, la quale dovrebbe
rappresentare lo Stato al fianco dei cittadini e imprese che credono
ed investono nel proprio territorio, porterà a breve all’occupazione
pacifica della casa comunale fino alla risoluzione della
problematica.
Si invitano tutti gli artigiani e commercianti della
zona interessata ad unirsi alla protesta per far valere i propri
diritti negati fino ad oggi, con la speranza che tutti gli enti
coinvolti, le personalità politiche e amministrative risolvano il
problema in modo celere e definitivo!
PIERO CLEMENTE
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