LA LOCALIZZAZIONE DEL PUNTO DELL'OCEANO INDIANO SUL QUALE E' AVVENUTO IL RIENTRO DEL SECONDO STADIO DEL RAZZO LUNGA MARCIA 5B. FOTO DA ANSA.IT - FONTE JONATHAM MCDOWELL
IL SECONDO STADIO DEL RAZZO LUNGA MARCIA 5B È
RIENTRATO SULL'OCEANO INDIANO IN UN'AREA VICINO ALLE MALDIVE. CHIUSO
IL COMITATO OPERATIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE ITALIANA. DI SEGUITO LA NOTIZIA
INTEGRALE ANSA.IT, SEZIONE SCIENZA & TECNICA - SPAZIO & ASTRONOMIA
ANSA.IT
LO STADIO DEL RAZZO CINESE LUNGA MARCIA 5B È RIENTRATO SULL'OCEANO INDIANO
SU UN'AREA VICINA ALLE ISOLE MALDIVE
Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è
rientrato nell'atmosfera sull'Oceano Indiano, in un'area vicina alle
isole Maldive. Lo rende noto l'ufficio per il volo umano dell'agenzia
spaziale cinese Cnsa. Il rientro è stato confermato anche dai dati
del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad). Rispetto
alle stime iniziali, indicavano il Nord Atlantico come probabile
punto di rientro, poi il bacino del Mediterraneo e infine la conferma
dell'avvenuto rientro sopra l'Oceano Indiano.
Protezione
civile: escluso interessamento del territorio italiano. Chiuso il
Comitato Operativo
A ridosso della
chisura della finestra temporale del rientro del detrito spaziale la
protezione Civile aveva escluso la caduta di uno o più frammenti sul
territorio italiano. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile,
che ha seguito il rientro, sulla base degli ultimi dati forniti dalla
Agenzia Spaziale Italiana (Asi), in accordo con l'Asi e con gli altri
partecipanti al tavolo, ha dichiarato concluse le attività
operative, chiudendo il Comitato Operativo.
Uno dei più grandi detriti spaziali
degli ultimi anni
L'attenzione è
d'obbligo perché, con le sue circa 20 tonnellate, il secondo stadio
del razzo cinese Lunga Marcia 5B è uno dei più grandi detriti
spaziali a cadere in modo incontrollato sulla Terra negli ultimi
anni. La stazione spaziale cinese che nel 2018 aveva tenuto tutto il
mondo col fiato sospeso ne pesava otto. Oggi come allora l'incertezza
su quando e dove potrà avvenire il rientro nell'atmosfera è grande,
ma al momento le stime delle organizzazioni internazionali che stanno
seguendo il detrito spaziale indicano poco probabile che la caduta
possa avvenire su un centro abitato e il rischio per l'Italia è
considerato remoto.
In Europa la sorveglianza è affidata al
consorzio per la sorveglianza spaziale Eusst (EU Space Surveillance
and Tracking), del quale fa parte l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e
al quale l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi),
Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e il centro (Isoc Italian
Space Surveillance and Tracking Operation Center) dell'Aeronautica
Militare a Pratica di Mare. Una volta elaborati, i dati vengono
trasmessi alla Protezione Civile presso la quale è attivo tavolo
tecnico, che conferma come "remota l'ipotesi che cada in
Italia".
Le stime sulle orbite di questo cilindro dal
diametro di cinque metri e lungo più di 30 vengono aggiornate
continuamente e tutte le organizzazioni internazionali che le stanno
analizzando sono concordi nell'indicare che l'impatto nell'atmosfera
potrebbe avvenire nelle prime ore del mattino di domenica 9 maggio,
con un ampio margine di incertezza.
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