domenica 7 novembre 2021

CRISI DELL'EDITORIA. PER I GIORNALISTI IL DANNO E LA BEFFA

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA FNSI, RAFFAELE LORUSSO

APPELLO AI MIEI FOLLOWERS

Caro segretario,

ti scrivo dopo aver firmato una nota con cui ho raggiunto un accordo con l'avvocato del foro di Bari che mi ha difeso in una causa per presunta diffamazione per un articolo da me redatto nel 2007 su La gazzetta del mezzogiorno. Con me sono imputati il direttore dell'epoca e l'editore, dichiarato fallito nel 2020. L'avvocato mi era stato indicato dalla Edisud per difendere la società, il direttore dell'epoca e il sottoscritto. Purtoppo, a causa del fallimento della Edisud non sono stati corrisposti i compensi dovuti al legale che, pertanto, ne ha fatto richiesta a me e al citato direttore. Inoltre, c'è da aggiungere, ed è questo l'aspetto più preoccupante, che La Gazzetta nemmeno ha corrisposto ai presunti danneggati, appello pendente, le somme loquidate in loro favore in primo grado. Si tratta di10mila euro oltre 4mila di spese legali e oneri accessori.

Insomma, la crisi dell'editoria ricade sui giornalisti licenziati, messi in cassa integrazione, demansionati, con la beffa di dover pagare le parcelle degli avvocati ed anche le condanne “in solido” a carico del loro editore nel frattempo divenuto insolvente.

Caro Raffaele,

la situazione che ti ho esposto riguarda tantissimi giornalisti dei gruppi editoriali falliti o in crisi in Italia e non solo quelli della Gazzetta del Mezzogiorno. Quando ho chiamato i miei ultimi due direttori mi hanno risposto, disperati, che avevano numerosi casi pendenti come il mio. Ed io “guadagnavo” 5 euro lordi ad articolo e 3 a fotografia. Quanti articoli dovrò aver scritto e quante foto pubblicate per sanare integralmente il “mio” contenzioso legale?

Non sarebbe giusto inserire nei prossimi contratti clausole di manleva come per chi lavora in Rai e altre testate radio-tv?

Attendo le tue risposte.

Ed ora, se mi consenti, una domanda voglio rivolgerla anche ai miei affezionati followers che dal 13 agosto scorso non hanno letto un solo mio articolo. Ora, spero, avranno capito il perchè. Cosa farebbero loro al mio posto? Continuerebbero a scrivere per informare con notizie di “prima mano” e inchieste e non con i copia-incolla di comunicati stampa con rischi e paure di incolumità personale e familiare, accuse di “odiare” il proprio paese per il semplice fatto di narrare ciò che di losco vi accade, contenziosi legali al posto del proprio editore fallito? Attendo risposte e consigli anche da loro.

Tuo

Filippo Mele

1 commento:

  1. Stop con i finanziamenti pubblici all'editoria. Siamo in un mercato libero

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