E’ IL CASO PIU’ ECLATANTE SCOPERTO DALLA GUARDIA DI FINANZA DEL CENTRO JONICO TRA I 15 “FURBETTI” DENUNCIATI PER ILLECITI CONTRO IL REDDITO DI CITTADINANZA E DI PENSIONE. UN DANNO ERARIALE PER CIRCA 100MILA EURO. DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DEL COMANDO PROVINCIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
MILITARI DELLA GUARDIA DI FINANZA AL LAVORO |
GDF MATERA:
ILLECITI CONTRO IL DI REDDITO DI CITTADINANZA. DENUNCIATI 15 SOGGETTI.
La Compagnia di Policoro, nel corso di un’operazione di servizio finalizzata al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, in sinergia con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie del Corpo, partendo dal patrimonio informativo messo a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale, ha deferito alla Procura della Repubblica di Matera quindici soggetti per indebita percezione dei sussidi di “Pensione di Cittadinanza” e di “Reddito di Cittadinanza”.
Nello specifico, due di questi, percepivano il Reddito di Cittadinanza illegittimamente, avendo redditi derivanti da vincite ai giochi on-line superiori alla soglia prevista dalla normativa vigente. In un altro caso, un cittadino, pur detenendo un patrimonio immobiliare del valore di oltre un milione di euro, ometteva di segnalarlo, percependo così la Pensione di Cittadinanza in modo illecito. Infine, nell’ambito della medesima attività, la Compagnia di Policoro segnalava 12 soggetti che, privi del fondamentale requisito della residenza di almeno 10 anni sul territorio nazionale, richiedevano indebitamente, ed ottenevano, il Reddito di Cittadinanza.
Pertanto, l’indebita percezione complessiva rilevata dalle Fiamme Gialle di Policoro al termine dell’attività di servizio, che cagionava un significativo danno erariale alle casse dello Stato, raggiungeva un valore di circa €100.000,00.
L’attività di servizio, dimostrazione del diuturno impegno profuso dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Matera, si inserisce nel più ampio dispositivo finalizzato al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica.
Come mai con la stessa parsimonia non hai mai postato gli illeciti che vengono compiuti dai finti invalidi? E come mai non una parola sui Caaf i veri registi? Provaci ad informare in modo corretto. Grazie
RispondiEliminaNUOVI DATI SUL REDDITO DI CITTADINANZA:
RispondiEliminaOLTRE 700MILA HANNO LAVORATO,
ALTRO CHE DIVANO!
Schiaffazzi alla narrazione dei Renzi Salvini e Meloni: ecco i dati dell'Anpal sull’impatto occupazionale della misura anti-povertà:
Ben 1,5 milioni dei contratti attivati negli ultimi 3 anni hanno riguardato beneficiari del Reddito.
1/4 di questi ha coinvolto disoccupati di lunga data
Numeri persino sottostimati, perché non considerano gli utenti in carico ai servizi sociali né chi svolge attività autonoma.
725mila persone coinvolte che sono comunque riuscite a trovare un posto dopo aver iniziato a ricevere l'assegno, malgrado la pandemia, con attività chiuse e occupazione crollata.
547mila persone hanno firmato un nuovo contratto
I 725 mila occupati sono il 40% degli 1,8 milioni di individui indirizzati ai centri per l’impiego e obbligati per legge a firmare il “patto per il lavoro”.
“Il reddito di cittadinanza non è un disincentivo per essere occupati”.
I centri pubblici, spesso indicati come l’origine di tutti i mali legati alla misura, hanno avuto un ruolo nell’aumentare le possibilità di assunzione soprattutto per i meno “occupabili”, i più deboli, con poca o nessuna esperienza e scarse competenze. Anche loro hanno migliorato la propria condizione lavorativa, sebbene in misura ovviamente minore rispetto a chi partiva con un profilo più spendibile.
In quali settori hanno trovato opportunità i beneficiari del Reddito? Ecco un altro sonoro ceffone ai luoghi comuni:
22,5% dei rapporti è stato avviato nella logistica,
20,1% nell’hotellerie e ristorazione,
14,6% nell’agricoltura,
18,7% nell’industria, edilizia compresa.
Proprio i comparti che, soprattutto in estate, hanno lamentato carenza di manodopera incolpando i sussidi.
Nel frattempo abbiamo dovuto assistere al "piagnisteo delle imprese", fatto in realtà proprio da Matteo Salvini e Matteo Renzi che volevano addirittura abolirlo.
I numeri, in sintesi, non segnalano l’“effetto divano”, semmai l’esatto contrario: il tasso di occupazione dei beneficiari – anche dei più distanti dal mercato – cresce man mano che passa il tempo.
Il dibattito pubblico è stato inquinato negli ultimi mesi ma i dati dimostrano il contrario: il Reddito di cittadinanza è stato un incentivo all’attivazione, non il contrario, e ha aiutato a trovare un posto a centinaia di migliaia di persone senza esperienze e con competenze poco spendibili. È successo in una fase in cui le aziende – già refrattarie a rivolgersi ai centri per l’impiego – hanno ridotto notevolmente le assunzioni, che secondo l’osservatorio Inps nel 2020 sono calate del 31% sul 2019.
(dati da un articolo di R. Rotunno)