SVILUPPI NELLA RAPINA A MANO ARMATA AL MOOD DI IERI NOTTE
CON MOMENTI DI TERRORE NEL LOCALE. IL TITOLARE, NICOLA URGO: “IL GIOVANE HA
PUNTATO LA PISTOLA AD 1 METRO DALLA MIA FACCIA MENTRE AVEVO LA BAMBINA IN
BRACCIO. STARÒ CHIUSO QUALCHE GIORNO PER RIPRENDERMI DALLA TENSIONE”. LE
INDAGINI DELLA POLIZIA DI STATO E LE ANALOGIE CON LA RAPINA ALLO SPESÌ DEL 31
DICEMBRE SCORSO
SCANZANO JONICO. L'INGRESSO PRINCIPALE DEL MOOD, IN VIA TOGLIATTI
SCANZANO JONICO – Ancora cronaca nera nel comune del
Metapontino dove è caccia al rapinatore mascherato con cappuccio di lana e
mascherina chirurgica. Si tratterebbe di un giovane dall'apparente età di 20-25
anni che ieri, attorno alle 23, si è reso protagonista di una rapina a mano
armata ai danni del bistrot-pub Mood, nella centralissima via Togliatti. Nel locale, in quel
momento senza avventori, si sono vissuti minuti di terrore. Così ci ha
raccontato il titolare, Nicola Urgo: “Il giovane è entrato dall'ingresso del
retro, non da quello principale. Appena dentro mi ha puntato
la pistola addosso e mi ha detto di dargli i soldi. In quel momento nel pub c'erano
mia moglie e la mia bambina di 1 anno e mezzo. L'ho vista spaventata, l'ho
presa in braccio. Lui era agitato quasi quanto me. Ma ha continuato a puntarmi
la pistola in faccia, ad 1 metro di distanza. Gli ho dato i 400 euro che avevo
in cassa ed è andato via. Era da solo”. Accento italiano, con inflessioni
dialettali. Sul posto, come accade in questi casi, le forze dell'ordine. Indaga
la Polizia di Stato. Sono state acquisite le immagini delle telecamere di cui è
dotato il Mood. Le riprese saranno confrontate con quelle di un'altra rapina a
mano armata andata a segno, con le medesime modalità, nella notte del 31
dicembre scorso ai danni del supermercato Spesì, poco distante. Ovviamente c'è
molto sconforto nelle parole del nostro interlocutore: “Abbiamo vissuto momenti
di grande paura. Io e la mia famiglia siamo sotto stress. La bambina, un po',
si è spaventata. Per questo starò chiuso qualche giorno. Stasera dovevamo
aprire ma non lo farò”. Che fare a Scanzano Jonico contro la criminalità? Molti
accusano i giornalisti di fare una sorta di “terrorismo” e di parlare solo male di
questa città raccontando questi episodi così violenti. “Non è vero. Voi dovete
continuare a fare il vostro lavoro – ha concluso Urgo. L'opinione pubblica deve
sapere quel che accade qui da noi”.
Nessun commento:
Posta un commento