mercoledì 29 giugno 2022

DOPO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI MATERA SUL CLAN RITENUTO MAFIOSO OPERANTE NEL METAPONTINO

 DON MARCELLO COZZI: “IN QUESTI CASI SI PENSA ALLE SOTTOVALUTAZIONI, A CHI SI È GIRATO DALL'ALTRA PARTE, A QUANTI PER ANNI, PER TROPPI ANNI CI AVEVA ACCUSATO DI CACCIA ALLE STREGHE, A CHI NON HA MAI VOLUTO PRONUNCIARE LA PAROLA MAFIA”. DI SEGUITO LA DICHIARAZIONE INTEGRALE DELL'ESPONENTE DI LIBERA 

DON MARCELLO COZZI

In questi casi non si gioisce. Non ci si attarda nella logica dell'avevamo detto. In questi casi si pensa alle sottovalutazioni, a chi si è girato dall'altra parte, a quanti per anni, per troppi anni ci aveva accusato di caccia alle streghe, a chi non ha mai voluto pronunciare la parola mafia. In questi casi si pensa a chi ha subito in silenzio, a chi è rimasto solo sotto il giogo mafioso, a chi non ha avuto il coraggio di denunciare. In questi casi si pensa a quanti oggi ancora non vogliono denunciare e si dice loro che a volte è questione di attese ben ricompensate, di gridi di dolore che prima o poi li Stato raccoglie. A questo pezzo di Stato autorevole e credibile noi oggi diciamo grazie, a quel pezzo di Paese e di Basilicata ancora pieno di paura noi oggi diciamo di non perdere mai la speranza.

 DON MARCELLO COZZI

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