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QUOTIDIANODELSUD.IT: “SONO INDAGATI PER PECULATO BARDI, I DUE ASSESSORI LEGHISTI
FANELLI E MERRA, IL CONSIGLIERE REGIONALE GIANNI VIZZIELLO (LEGA), E L’EX
ASSESSORE GIANNI ROSA (FDI). PIÙ DIRIGENTI E COLLABORATORI DEGLI UFFICI
REGIONALI, CHE A MARZO DEL 2020 SI SAREBBERO ACCAPARRATI I POCHI TAMPONI
DIAGNOSTICI ALL’EPOCA DISPONIBILI PER IL COVID 19. E’ QUANTO EMERGE DALL’AVVISO
DI PROROGA DELLE INDAGINI NOTIFICATO NEI GIORNI SCORSI A UNA VENTINA DI OLTRE
97 INDAGATI NELLA MAXI-INCHIESTA SULLA MALA POLITICA LUCANA”. DI SEGUITO L’ARTICOLO DEL QUOTIDIANODELSUD.IT, LA NOTIZIA ANSA, LA REPLICA DEL PRESIDENTE BARDI
VITO BARDI |
ILQUOTIDIANODELSUD.IT
TAMPONI VIP, INDAGATI BARDI E TRE ASSESSORI
LEO AMATO /18 GIUGNO 2022
POTENZA – Sono indagati per peculato il governatore Vito Bardi, due dei suoi assessori in carica, i leghisti Francesco Fanelli e Donatella Merra, il consigliere regionale Gianni Vizziello (sempre Lega), e l’ex assessore Gianni Rosa (FdI). Più dirigenti e collaboratori degli uffici regionali, che a marzo del 2020 si sarebbero accaparrati i pochi tamponi diagnostici all’epoca disponibili per il covid 19.
E’ quanto emerge dall’avviso di proroga delle indagini notificato nei giorni scorsi a una ventina di oltre 97 indagati nella maxi-inchiesta sulla mala politica lucana. Un fascicolo sempre più corposo, avviato nel 2019 dalla squadra mobile di Potenza indagando sul presunto sistema di «collusioni fra pubbliche amministrazioni, professionisti e imprenditori», che sarebbe ruotato attorno allo studio legale di un noto avvocato civilista del capoluogo lucano, Raffaele De Bonis Cristalli.
L’esistenza di una corsia privilegiata per l’accesso ai pochi tamponi diagnostici disponibili nelle prime, terribili settimane della pandemia, quando il covid 19 era ancora del tutto sconosciuto e non si sapeva come affrontarlo, era già emersa dalle indagini sulla morte del giornalista potentino Antonio Nicastro. Mentre quest’ultimo – sebbene sintomatico – aveva dovuto aspettare 9 giorni per essere sottoposto al tampone, infatti, almeno in 34 lo avrebbero scavalcato senza che agli atti vi fosse traccia «di eventuali elementi giustificativi della necessità di ritenere tali accertamenti diagnostici prioritari rispetto a quelli rivolti ad altri pazienti».
L’avviso di proroga delle indagini spiccato nei giorni scorsi, quindi, contiene molti di quei 34 nomi. Come Bardi, Fanelli, Merra e Rosa, più uno stretto collaboratore del governatore, Antonio Maiorano, e altri dipendenti della presidenza della giunta e di almeno un paio di dipartimenti regionali. Per la medesima ipotesi di peculato, tuttavia, risultano indagati anche l’ex capo ufficio stampa della giunta, Massimo Calenda, l’ex direttore generale del dipartimento Salute, Ernesto Esposito, il responsabile del settore legislativo del gabinetto del governatore, Antonio Ferrara e altri ancora. Inclusi due medici quali il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria di Potenza, Luigi D’Angola, e il responsabile della task force regionale coronavirus, Michele Labianca, per i quali i pm hanno formulato un’ipotesi d’accusa aggiuntiva di falso, verosimilmente legata alla richiesta dei tamponi “incriminati”.
Di tutt’altra natura, invece, le iscrizioni indicate nel medesimo avviso di proroga delle indagini a carico dell’ex capo della segreteria del governatore, Mario Araneo. Nei suoi confronti risulta che gli inquirenti abbiano formulato un’ipotesi di concussione e abuso d’ufficio in concorso con l’ex capo ufficio stampa della Regione, e attuale direttore editoriale del quotidiano La Nuova del Sud, Donato Pace. Ma anche un’ulteriore ipotesi di corruzione in concorso con Angelo Rosella, imprenditore valdagrino attivo in tutta la provincia di Potenza nel settore della sanità privata, ed ex segretario regionale dell’Italia dei valori.
Ad agosto dell’anno scorso erano già emersi i nomi di una sfilza di altri indagati illustri nell’inchiesta sulla mala politica lucana, come quello di un terzo assessore regionale in carica, Franco Cupparo (Fi), l’ex assessore Rocco Leone (FdI), il capogruppo azzurro in Consiglio regionale, Francesco Piro, il senatore Salvatore Margiotta (Pd), e una pattuglia variegata di primi cittadini lucani.
«Non ne sono niente ho mai avuto alcuna contestazione e che la mia correttezza è proverbiale». Questo il commento affidato al Quotidiano da Pace. «Posso solo essere accusato di aver sempre fatto del bene a tutti senza mai chiedere o ottenere nulla in cambio. Lo sanno le pietre. Non so, né immagino a cosa possa riferirsi questa indagine. Che indaghino pure ma osservando le regole. Io sono sempre per la strada perché non ho motivo alcuno né di scappare né di nascondermi».
A febbraio, dopo la pubblicazione delle prime notizie sui tamponi vip, Bardi si era detto «a disposizione» dei magistrati per ogni tipo di chiarimento, chiedendo rispetto per «il dolore della famiglia Nicastro». Il governatore aveva poi sostenuto di essersi dovuto sottoporre al tampone come «tutti» i presenti a un incontro con l’ex prefetto di Matera, Rinaldo Argentieri, dopo che quest’ultimo era risultato positivo al covid 19.
FRANCESCO FANELLI (FONTE FACEBOOK) |
FONTE ANSA.IT
COVID: TAMPONI AI "VIP", PROROGA INDAGINI PER BARDI E ALTRI 20
NELL'INCHIESTA DI POTENZA AVVIATA NEL 2020 ANCHE DUE ASSESSORI
(ANSA) - POTENZA, 18 GIU - E' stata notificata nei giorni scorsi la proroga delle indagini preliminari a carico di una ventina di persone - tra le quali il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (centrodestra) e di due assessori in carica, entrambi della Lega, indagati per peculato nell'ambito di un'inchiesta, cominciata nel 2020, su presunti favori ricevuti per usufruire di tamponi all'inizio della pandemia.
La notizia è stata pubblicata oggi
sull'edizione Basilicata de "Il Quotidiano del Sud". Interpellato dall'ANSA, Bardi, attraverso il suo
portavoce, ha ribadito la sua "fiducia nella magistratura. Su tamponi e
vaccini - ha aggiunto il governatore lucano - ho fatto di tutto per i
lucani". Bardi ha inoltre confermato "la completa disponibilità nei
confronti degli inquirenti per fare chiarezza su una vicenda che mi addolora
molto e che riguarda un periodo - la pandemia - che ha segnato profondamente la
mia vita, dato il mio impegno diretto e le mie enormi responsabilità dinanzi a
un evento imprevisto e imprevedibile, nei confronti del quale ho investito
tutte le mie energie unicamente per proteggere i lucani".
Oltre a Bardi, hanno ricevuto l'avviso di proroga delle
indagini preliminari anche due assessori della Lega in carica Francesco Fanelli
(sanità) e Donatella Merra (infrastrutture), un ex assessore, Gianni Rosa
(Fratelli d'Italia) e un consigliere regionale Giovanni Vizziello (Lega).
(ANSA).
FONTE UFFICIO STAMPA REGIONE BASILICATA
BARDI: "SU TAMPONI E VACCINI FATTO DI TUTTO PER I LUCANI"
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE: "FIDUCIA NELLA MAGISTRATURA"
AGR - "Come
ho avuto già modo di dire in occasione di una fuga di notizie di qualche mese
fa, "Agli inizi di marzo 2020 ho partecipato a una riunione istituzionale
presso la prefettura di Potenza insieme all’allora Prefetto di Matera, che
risultò poi immediatamente positivo. Come da prassi, tutti i partecipanti
dell’epoca sono stati sottoposti a tampone, per limitare l’eventuale diffusione
del contagio. Alla riunione erano presenti i rappresentati delle ASL, del
Dipartimento Salute, delle forze dell’Ordine e altri ancora. Tutti sono stati
sottoposti a controllo, non certo perché “VIP”: era un obbligo, cui nessuno
poteva sottrarsi. In due date successive, sono entrato in contatto con due persone
positive e per tale motivo sono stato sottoposto a tampone, come previsto per
tutti i cittadini. E mi preme ricordare che ho ricevuto il mio vaccino previa
prenotazione in piattaforma, come tutti i lucani. È tutto agli atti. Tutto
trasparente. È il mio modo di intendere il servizio alle istituzioni. Mi preme
anche evidenziare che i tamponi – dato l’elemento emergenziale - sono stati
effettuati personalmente dal Direttore sanitario dell’ASP, che ringrazio, non
sottraendo in tal modo personale sanitario alla normale attività in favore dei
cittadini. Non sono stati nemmeno “sottratti” tamponi ai cittadini, data la
notevole disponibilità e considerando anche che all’epoca il laboratorio del
San Carlo processava meno tamponi rispetto alle sue capacità".
Mi preme a ogni modo ribadire la mia totale fiducia nella magistratura e la
completa disponibilità nei confronti degli inquirenti per fare chiarezza su una
vicenda che mi addolora molto e che riguarda un periodo - la pandemia - che ha
segnato profondamente la mia vita, dato il mio impegno diretto e le mie enormi
responsabilità dinanzi a un evento imprevisto e imprevedibile, nei confronti
del quale ho investito tutte le mie energie unicamente per proteggere i
lucani". Lo afferma in una nota il Presidente della Regione Basilicata,
Vito Bardi.
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