lunedì 29 agosto 2022

STIGLIANO. FESTIVAL DELLA RIVISTA VALORI. CONVEGNO SU “LA PACE NEL MONDO: UNA CONQUISTA DEI POPOLI”

LA SERIE DI EVENTI DELLA RASSEGNA “APPARTENIAMO”, ORGANIZZATI DALLA RIVISTA DIRETTA DA GIUSEPPE CHIEPPA, È APPRODATA NEL CENTRO DELLA COLLINA MATERANA. A DISCUTERE DELL’IMPEGNATIVO TEMA, INSIEME AL SOTTOSCRITTO, ANCHE GERARDO MELCHIONDA E SALVATORE PELLEGRINO, ENTRAMBI REDATTORI DI “VALORI. DI SEGUITO IL MIO RESOCONTO DEL CONVEGNO  

“La pace nel mondo: una conquista dei popoli” è stato il tema al centro della tappa di Stigliano, nella sede dell’Anspi, del festival itinerante “Apparteniamo”, organizzato dalla rivista regionale Valori. 

Un tema impegnativo a cui sono stato chiamato a dare il mio contributo come giornalista ed esponente del coordinamento provinciale materano dell’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Con me hanno discusso Salvatore Pellegrino, che ha coordinato il dibattito, e Gerardo Melchionda, pacifista ed obiettore di coscienza, entrambi redattori della rivista diretta da Giuseppe Chieppa. A portare il saluto della civica amministrazione è stato il consigliere delegato alla cultura, Dino Filippo. 

A fare da filo conduttori ai diversi interventi, tuttavia, dopo una serie di analisi approfondite del perché e del per come si è giunti alla guerra nel cuore dell’Europa, in Ucraina, è stata la fatidica domanda: “Che fare?” “Cosa poter fare, anche da un piccolo centro come Stigliano e da una piccola regione come la Basilicata per riportare la pace, se non in tutti i 60 conflitti in corso sul pianeta, almeno in quella Europa che ha già vissuto la barbarie del nazi-fascismo?” Domanda più che pertinente se è vero come è vero che le grandi potenze, le forze militari in campo, i potentati economici, le lobby produttrici di armi, la sete di conquista di fruttiferi territori e mercati, il conflitto di posizioni contrapposte in campo, spingono perché la guerra continui. E ciò di fronte alla quasi inerzia delle diplomazie mondiali e dell’Onu, organismo, lo ricordiamo, nato nel 1945 proprio per garantire la pace nel mondo e combattere le diversità soprattutto economiche tra le varie nazioni. Né sono serviti, sinora, gli appelli di Papa Francesco ed anche di organismi proprio come l’Anpi. A proposito è stato illustrato quello più recente lanciato insieme all’Arci, al Movimento europeo, alla Rete italiana pace e disarmo, a Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. 

Insomma, quel “Che fare?” è pesato come un macigno nel corso del confronto su un conflitto bellico che rischia di essere dimenticato, sopraffatto dall’attualità inseguita dai media, ma che rischia di diventare catastrofico per l’intera Europa per i bombardamenti in atto attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Oltre ai noti problemi economici legati allo scontro embargo europeo contro gas russo.

Da Stigliano, quindi, l’invito a parlare della guerra in Ucraina, a non dimenticarla, a pressare sempre più le diplomazie a percorrere le vie del dialogo e del cessate il fuoco, a partecipare alle diverse manifestazioni pacifiste, a ripudiare la guerra e ad educare alla pace. Da Melchionda, infine, l’invito all’azione pacifista ad oltranza, senza se e senza ma. Come quello messo in atto da personalità come Martin Luther King, Nelson Mandela, Mahatma Gandhi, Gino Strada, Rosa Parks e Evita Peron. Personaggi che hanno combattuto, e vinto, le loro battaglie senza imbracciare mai un fucile. Tutti personaggi, altresì, richiamati sulla copertina dell’ultimo numero di Valori. E qui il cerchio sulla pace nel mondo si chiude sperando essa diventi sempre più una conquista dei popoli.  

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