DAL MERCATO DI MARSAXLOKK AL
GIRO IN KARROZIN, AL SOLDATO DI BITONTO (BA) DELL’ESERCITO MALTESE, ALLA SALVA
DI CANNONE DELLE ORE 12, AL GAY PRIDE, ALLO SNOOKER ED A TANTO ALTRO ANCORA. IL
TUTTO E’ LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK
|
VALLETTA
|
|
GOZO |
|
VALLETTA. FESTONI PER SANTU WISTIN
|
|
IL KARROZIN
|
Cittadini del mondo. Per
qualche giorno. Così, ci si sente a Malta. Tante lingue, usi, costumi, cibi, monumenti,
problemi. Puoi sapere qualcosa, ad esempio, della politica e dell’economia
maltese parlandone coi tassisti, con gli autisti di bus (tessera da 21 euro per
7 giorni), con i commercianti del mercato del pesce e merci varie di Marsaxlokk,
con chi ti porta a visitare le città con il karrozin (carrozza a cavallo), con
il personale della reception dell’hotel, coi camerieri dei ristoranti o del
Waterfront. E puoi avere informazioni su dove pranzare, magari gustando qualche
buon piatto tipico del posto (pesce e coniglio in primis). O sapere che qui il
turismo è al primo posto delle attività economiche seguito da quelle della
marineria e di una difficile agricoltura, priva di acqua. Ma puoi scoprire tantissimo
soggiornando e girando per le strade delle città. A Valletta siamo entrati nel
vivo del Gay Pride, abbiamo ascoltato le prove di una grande orchestra in un
teatro all’aperto, visto all’opera il campione di biliardo di snooker (una
versione di questo sport che non conoscevamo) nella più antica ricevitoria del
lotto locale, condiviso le richieste di giustizia per l’assassinio della
giornalista Dafne Caruana, ammirato i festoni coloratissimi della imminente
festa di Santu Wistin, apprezzato i giardini di Barrakka Lower e Upper Barakka,
da dove si possono godere panorami sul porto e sui canali eccezionali. Infine,
proprio dalla terrazza dell’Upper, alle 12, di ogni giorno ecco il saluto con
una salve di cannone. Qui abbiamo conosciuto un soldato maltese che ci ha
rivelato di essere nato a Bitonto (BA) e di essersi trasferito qui. Perché? “Per
il motivo – è stata la risposta - per cui vanno via tanti giovani dal nostro
Paese. Qui sono entrato nell’Esercito facendo una semplice domanda, senza concorso
alcuno”. Si chiama, forse, semplificazione. Come quella che apprezzano tante
imprese che, ci hanno rivelato, hanno trasferito qui dall’Italia la loro sede.
Ma come spiegarsi in terra straniera? Nessun problema. Un po' di inglese fa bene.
Ma si trova sempre in tutti gli esercizi aperti al pubblico un connazionale o qualcuno
che parla italiano o che, almeno, lo capisce benissimo.
Nessun commento:
Posta un commento