I QUATTRO INDAGATI, ASSISTITI DAI LORO LEGALI, HANNO RISPOSTO ALLE DOMANDE DEL GIP ANTONELLO AMODEO. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
IL TRIBUNALE DI POTENZA |
L'ASSESSORE REGIONALE, FRANCESCO CUPPARO |
LA SINDACA DI LAGONEGRO, MARIA DI LASCIO |
FOTO TRATTE DAL SERVIZIO DEL TG3 BASILICATA, ORE 14
POTENZA – Continuano nel palazzo di giustizia gli interrogatori di garanzia degli esponenti politici raggiunti da provvedimenti della magistratura in merito alla inchiesta condotta il 7 ottobre scorso sulla regione Basilicata dalla Direzione distrettuale antimafia di Basilicata. In mattinata sono stati sentiti l’ex assessore regionale alla sanità, Rocco Leone (FDI), l’attuale assessore Francesco Cupparo (FI), entrambi raggiunti da obbligo di dimora nei loro centri di residenza, e la sindaca Maria Di Lascio, sospesa dal prefetto di Potenza dopo essere stata raggiunta da una ordinanza di arresti domiciliati. Nel pomeriggio è stata la volta di Giuseppe Spera, direttore generale dell'ospedale San Carlo. Tutti hanno risposto alle domande del Gip, Antonello Amodeo. Leone, assistito dall’avvocato Giuseppe Labriola, si è difeso attaccando: “Pensavo di avere in premio – ha detto ai microfoni del TG3 Basilicata - per aver difeso la sanità lucana quando dal San Carlo andavano via gli anestesisti. Da qui la mia rabbia. Ho chiesto che tutti quelli che erano in graduatoria venissero assunti accontentandoli nella scelta delle sedi”. Così, sulle sue indicazioni all’Ufficio legale della Regione sul dg Massimo Barresi: “Ho detto di astenersi poiché era in corso un contenzioso legale tra l’ingegner Spera e il dottor Barresi”.
Prima di Leone era stata sentita la sindaca di Lagonegro, Di Lascio. “Non c’è mai stato nessuno scambio né nessuna promessa elettorale”, ha detto il suo legale Alessandro Singetta.
Anche l’assessore Cupparo, dal canto suo, ha tentato di smontare tutte le accuse nei suoi confronti. Così, il suo difensore, Enzo Bonafine, ai microfoni del Tg 3: “Abbiamo chiesto la revoca della misura dell’obbligo di dimora. L’assessore Cupparo è persona per bene. E i fatti lo potranno dimostrare”.
L'interrogatorio di garanzia di Giuseppe spera, direttore generale dell'ospedale San Carlo di Ptenza, attualmente sospeso dall'incarico, è stato l'ultimo della giornata. Anche il manager sanitario, difeso dagli avvocati Savino Murro e Maurizio Spera, ha replicato a tutte le contestazioni sollevate contro di lui.
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