SONO I DATI PIÙ SIGNIFICATIVI DEL MONITORAGGIO EFFETTUATO DA AGENAS (L’AGENZIA NAZIONALE PER I SERVIZI SANITARI REGIONALI). E LE STRUTTURE PRIVATE FANNO MEGLIO DI QUELLE PUBBLICHE. LA NOTIZIA E’ LEGGIBILE CLICCANDO SUL LINK
FONTE LAGAZZETTADELMEZZOGIORNO.IT
SANITÀ
BASILICATA, TEMPI DI ATTESA LUNGHI PURE PER CUORE E TUMORI SALUTE
I DATI LUCANI DELL’AGENAS: INTERVENTI CHIRURGICI, SITUAZIONE PEGGIORATA RISPETTO AL 2019. E LE STRUTTURE PRIVATE FANNO MEGLIO DI QUELLE PUBBLICHE
30 OTTOBRE 2022
MASSIMO BRANCATI
POTENZA - Solo il 58% dei lucani affetti da malattie cardiovascolari ottiene il rispetto dei tempi di attesa massimi (30 giorni) per gli interventi in classe A (quelli più urgenti). Leggermente migliore la situazione sui tempi di attesa per quanto riguarda i tumori maligni: in questo caso l’intervento entro i 30 giorni è garantito al 76% dei pazienti lucani. Sono i dati più significativi del monitoraggio effettuato da Agenas dei tempi di attesa degli interventi chirurgici. La prima conclusione è che il privato fa meglio del pubblico e in dieci regioni i tempi sono peggiorati rispetto al 2019. La peggiore performance è stata la Provincia Autonoma di Trento che ha registrato un calo del 25,4%. A seguire l’Emilia Romagna con -14,1% e il Piemonte con il -10,7%. Migliorati invece del 19,3% il rispetto dei tempi di attesa in Valle d’Aosta. Bene anche l’Abruzzo (+14,5%) e la Toscana (+13,4%). Per la Basilicata si registra un leggero miglioramento per interventi che riguardano i pazienti oncologici (più 3,2%) ma non per i cardiopatici acuti.
Altra situazione difficile è quella delle prestazioni della specialistica ambulatoriale. I dati a disposizione di Agenas mostrano come sebbene rispetto al primo biennio Covid (2020-2021) il numero di prestazioni sia in crescita nel 2022 è ancora molto lontano dai livelli del 2019. In tre anni in Basilicata il calo è di meno 70,7% e in due anni di meno 63,8%. «I dati Agenas confermano la nostra valutazione: la politica, che in questi giorni è impegnata in altre cogenti questioni – dice Giuseppe Demarzio, presidente Sanità Futura - deve trovare il tempo e il modo di occuparsi della salute dei cittadini regionali ed extra regionali che si rivolgono alle strutture della specialistica ambulatoriale “di frontiera” perché operano ai confini geografici tra province e regioni. La specialistica ambulatoriale accreditata ha dimostrato nell’emergenza Covid e continua a dimostrare che è sempre più determinante per la riduzione dei tempi di attesa ed invece sta lavorando senza garanzie di poter continuare le prestazioni, come quelle salva vita, a causa della mancata copertura finanziaria (tetti di spesa). Al centro dei tempi lunghi, che continuano a crescere, c’è sempre la questione risorse finanziarie che ha il suo peso diretto sulle prestazioni da erogare ai lucani come agli utenti extraregionali».
Secondo Sanità Futura per aggirare i tempi d’attesa va interrotto il ricorso persino della Tac, Risonanza Magnetica a Roma, Milano. È il percorso diagnosi-cura che deve iniziare e completarsi presso le strutture della regione, quelle strutture che – si sottolinea – hanno già dato prova di dare risposte appropriate ai bisogni dei lucani, in particolare nel settore della diagnostica per immagini e contestualmente, come a Matera, di attrazione per i pazienti extraregionali, almeno per le strutture che si sono attrezzate tecnologicamente e con le professionalità adeguate”.
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