“FISCHIANO LE ORECCHIE” ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SALUTE, FRANCESCO FANELLI, IN VISTA DELLA GRANDE MOBILITAZIONE DEL 19 NOVEMBRE PROSSIMO A POTENZA ORGANIZZATA DA CGIL, CISL E UIL DI BASILICATA E DA DECINE DI ASSOCIAZIONI. DI SEGUITO L’ARTICOLO CONDIVISO DA IL GIORNALEMIO.IT, CON AMPIA FOTOGALLERY
FONTE GIORNALEMIO.IT
PPETIZIONE SANITÀ MATERANA A QUOTA 7000. PPARADISO: DIAMOCI NA MOSSA…
12 NOVEMBRE 2022
Ultimo giorno del presidio davanti all’Ospedale Madonna delle grazie, ma la mobilitazione continua eccome. Sono già 7000 le firme raccolte da Cgil, Cisl, Uil e da associazioni di cittadini e culturali per sollecitare la Regione Basilicata ad attivare investimenti per frenare il declino della sanità materana, potenziando servizi e organici nelle strutture sanitaria e per la medicina del territorio. Alle firme già raccolte si aggiungeranno, nelle prossime ore, quelle nei banchetti sui posti di lavoro, nelle piazze e presso le organizzazioni sindacali. Saranno consegnate-come hanno annunciati i segretari Eustachio Nicoletti (Cgil), Giuseppe Bollettino (Cisl) e Bruno Di Marzio (Uil)presso la quarta commissione regionale a sostegno della vertenza sanitaria, che culminerà il prossimo 19 novembre a Potenza con la manifestazione davanti alla sede della Regione Basilicata”.
Mobilitazione a sirene spiegate, superando la proverbiale situazione di attesa della gente di Basilicata, come ha ricordato il noto comico bernaldese Dino Paradiso, pronto a tirar fuori da piccoli episodi battute, sottolineature nel caso di cittadini di passaggio, proprio davanti all’Ospedale, per firmare la petizione o dalla condizione di ”influenzato” del sindaco di Matera Domenico Bennardi. E si sa, un pizzico di allegria aiuta non poco …a stemperare un clima di vertenze, come quella sulla sanità, che andrà avanti passo passo o passo dopo passo, se preferite.
"Il lucano è lento. C’ vol tiemp p’ fa l’
cos - ha detto Dino Paradiso. “A noi lucani l’attesa ci piace. … Con
calma, ma per una mammografia ci vogliono due anni, ma pure tre dico io… Metti
che è una cosa brutta. Lo scopri dopo. Siamo lenti. Matera è l’unico capoluogo
d’Italia che non ha la ferrovia dello Stato…perchè aggiungere un elemento di
velocità? Noi stiamo qua. Abbiamo sviluppato questa lentezza. Se ci dobbiamo
spostare diciamo ”venite voi,noi..stiamo qua, tranquilli”. E poi
l’etimologia del concetto di chiedere la salute all’ospedale che Dino vorrebbe
mutuare in ”A Salut vuo’ ? O Spdal a scì” e cioè ”La Salute vuoi?
All’ospedale devi andare”. “Lottiamo contro questa lentezza -ha
aggiunto- Sono venuto qui per capirne di più . La sanità è un tema
complesso. E’ un tema che ha bisogno di competenza. Ecco perchè ringrazio le
sigle sindacali. C’è bisogno di organizzazione, di competenze, di impegno,
confronto… Il fatto che in democrazia si delega ha portato a liberarci di tutto
tanto ”vanno avanti gli altri…’‘ Va recuperato quest rapporto di
delega, di competenze, e c’è bisogno.impegnandosi per risolvere quello che non
va, visto che la sanità è interesse di tutti. Sono più ottimista…Mia madre mi
ha rovinato la vita con questa preoccupazione che il lucano per cultura è
accogliente, che da un momento all’altro attendavamo ”Qualcuno” che non abbiamo
mai visto…Una cultura dell’accoglienza, comunque, che non la dobbiamo perdere.
Non la dobbiamo buttare a mare . Noi non siamo stati mai cosi. Per cultura la
nostra gente è accogliente. Poi pensiamo all’Italia che è bagnata dal mare, che
ha sempre mitigato. Il mio professore di sociologia, Cassano, in un suo libro
diceva che” La riva interrompe gli integralismi della terra ferma ‘. Frase
profonda…E allora diamoci da fare. Non stiamo ad aspettare come diceva mia
madre di un ”Qualcuno”’ che non arriverà mai. La nostra è una bella regione, la
più bella”
Parole sante e con quella vena
di ironia per superare lentezza, ipocrisia. Servono risposte i sindaci di
Matera, Pomarico e di altri centri non mollano e così i cittadini, con liste di
attesa per fare esami e visite dai tempi spropositati, nonostante la migrazione
sanitaria. Nel frattempo si prova a giocare, scherzandoci sopra, come ha fatto
Zio Ludovico e la sua “Lumaca” che riporta alla lentezza lucana.
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