PRIMO
CONFRONTO TRA PRIMI CITTADINI, ASM E REGIONE DOPO IL PRESIDIO DEI GIORNI SCORSI
DAVANTI ALL’INGRESSO DELL’OSPEDALE MADONNA DELLE GRAZIE E LA MANIFESTAZIONE
SINDACALE DI POTENZA DI SABATO SCORSO. MA L’INCONTRO CON LA COMMISSARIA ASM SABRINA
PULVIRENTI E L’ASSESSORE REGIONALE FRANCESCO FANELLI NON È SERVITO A PLACARE LE
PROTESTE. CONFERMATA, AD ESEMPIO, LA MANIFESTAZIONE CON IL
SISTEMA DELLE AUTONOMIE, ASSOCIAZIONI E COMITATI, DI POLICORO. DI SEGUITO TULLE LE ALTRE RISULTANZE DEL CONFRONTO
FONTE DOMENICO BENNARDI FACEBOOK
QUINTA CONFERENZA DEI SINDACI SULLA SANITÀ
Oggi ho convocato una nuova Conferenza dei Sindaci sulla sanità, la quinta dall'inizio del mio mandato, alla presenza dell'assessore regionale alla sanità avv. Fanelli e del Direttore Sanitario ASM dott.ssa Pulvirenti.
Come sancito nell’Atto Aziendale dell’ASM la Conferenza dei Sindaci è l’organo attraverso il quale i Comuni esercitano le funzioni di indirizzo, di vigilanza e di verifica, per la realizzazione degli interventi e dei servizi della rete regionale integrata erogati in ciascun territorio attraverso i servizi del Distretto della Salute e dell’Ambito Socio – Territoriale.
L'ospedale di Matera, intitolato alla Madonna delle Grazie, è il Secondo polo ospedaliero regionale dopo l'ospedale San Carlo di Potenza. È sede del Dipartimento d'emergenza di I livello con servizio di eliambulanza. Tantissimi i suoi reparti, oggi necessità di vari interventi a cominciare dalla rampa di scale frontale fino alla chiusura del bar che è l'ultima cosa di cui vorrei parlare - ho detto in sede di conferenza - a causa delle tante criticità ma è un segnale comunque ulteriore di abbandono e di disagio sociale e conviviale per i pazienti e familiari oltre che per il personale sanitario. Ciò su cui mi sono soffermato invece è la precarietà e la carenza di personale del secondo polo ospedaliero lucano ma in generale possiamo estendere il tema a tutti i presidi ospedalieri.
Per sopperire alla carenza di specialisti in vari settori, nella consapevolezza di una carenza di personale medico a livello nazionale, ho proposto di agire su quattro fronti:
1) Iscrizione soprannumeraria di neolaureati lucani a scuole di specialità, con il costo a carico della Regione;
2) Stages di operatori sanitari, attualmente strutturati in Ospedali Regionali, presso centri di eccellenza nazionali ed internazionali, con spese affrontate dall’Ente Regionale;
3) Frequenza obbligatoria per i Medici di Medicina Generale operanti sul territorio di reparti ospedalieri per un mese/anno
4) Aumentare i benefici e gli incentivi per permettere di rendere più appetibili i concorsi dell'azienda sanitaria lucana e attrarre le migliori competenze e professionalità a livello nazionale
Infine ho ribadito alla presenza dell'assessore regionale e del Direttore Generale un elemento fondamentale, ovvero che l'Ospedale Madonna delle Grazie di Matera abbia la dignità e le funzioni di Dea di 1 livello, come previsto dalla legge; che si attivino assunzioni di professionalità, offrendo incentivi, che diventino attrattive e così arginare, se non arrestare, il fenomeno dell'emigrazione sanitaria. A proposito dell'Emigrazione sanitaria. E mi sono soffermato su questo fenomeno che fotografa chiaramente lo stato di criticità della sanità lucana e della fiducia che infonde negli abitanti della Basilicata. L’emigrazione sanitaria in Basilicata ammonta al 25%: 1 lucano su 4 preferisce altre regioni. L’indice di attrazione, che esprime il rapporto tra immigrazione ed emigrazione sanitaria, è in peggioramento: dal valore massimo di 0.8 registrato nel 2014, siamo regrediti allo 0.6 nel 2020, e ciò oggettivamente attesta un deterioramento delle politiche assistenziali messe in atto in Regione nell’ultimo decennio. L’emigrazione sanitaria genera un’emigrazione anche economica, se consideriamo che i dati della fondazione GIMBE attestano come il saldo tra incassi per pazienti extra-regionali curati in Basilicata e spese per l’emigrazione sanitaria nel 2020 ammonti a € 48.5 milioni, esborso che potrebbe essere utilmente impiegato per la sanità della nostra regione. L’emigrazione sanitaria avviene sì verso strutture ospedaliere del Nord Italia, ad attestare la ricerca di una maggiore efficienza ed eccellenza delle prestazioni sanitarie, ma per il 52.3% dei casi è diretta verso ospedali pugliesi e campani, ad attestare come anche per patologie meno complesse i residenti in Basilicata non trovano risposte adeguate in regione.
Il nodo cruciale per affrontare i problemi dell'emigrazione sanitaria, è porre in atto provvedimenti che affrontino l’efficientamento dell’esistente ed incentivino un miglioramento delle competenze professionali degli operatori sanitari. Ma ribadisco quanto detto sopra, è fondamentale che l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera abbia la dignità e le funzioni di Dea di 1 livello, prevedendo concorsi appetibili e incentivi per il personale sanitario.
Ho apprezzato molto anche gli interventi di tutti i colleghi sindaci, tutti in linea nel chiedere un maggior rafforzamento del sistema sanitario regionale, il Sindaco di Policoro Enrico Bianco, di Pisticci Domenico Albano, di Stigliano Francesco Micucci, di Irsina Nicola Morea, di Grassano Filippo Luberto, e il Presidente della Provincia Piero Marrese, erano presenti anche gli assessori Ferrara e Piscopiello del Comune di Matera e i consiglieri regionali Gianni Perrino e Luca Braia. Tutti i Sindaci sono stati concordi nella necessità di non poter più attendere oltre per un cambio di visione ed un potenziamento delle strutture ospedaliere, chiedendo tutti gli sforzi possibili affinché si possano rendere i concorsi per personale medico sanitario più attrattivi sul piano professionale, remunerativo e utilizzando tutte le forme di incentivi possibili, soprattutto per i presidi in provincia maggiormente difficili da raggiungere.
Disponibilità al confronto e al dialogo da parte dell'assessore Fanelli e della Direzione Generale, collaborazione espressa nel trovare soluzioni insieme. Continueremo a confrontarci e a convocare la Conferenza dei Sindaci, fino a quando non riusciremo a risollevare le sorti della sanità lucana, un obiettivo condiviso da parte di tutti i presenti ma è necessario concretizzare i buoni propositi e passare dalle parole ai fatti il prima possibile.
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