domenica 13 novembre 2022

REGIONE BASILICATA. IL PRESIDENTE VITO BARDI DI FRONTE AL DILEMMA POLITICO DI ANDREOTTIANA MEMORIA: “MEGLIO TIRARE A CAMPARE O TIRARE LE CUOIA?”

TRA I GRUPPI CONSIGLIARI E’ UN “MACELLO” PER NON USARE UNA PAROLA RITENUTA VOLGARE. DIVISIONI “DATATE” NELLA LEGA, DIVISIONI RECENTI TRA AZIONE E ITALIA VIVA. E FRANCESCO PIRO E ROCCO LEONE HANNO L’OBBLIGO DI DIMORA. COSA ACCADRÀ NEL CONSIGLIO REGIONALE DI DOMANI? UNA COSA E’ CERTA: LA SFIDUCIA DELLA GENTE VERSO LA CLASSE POLITICA È IN CRESCITA ESPONENZIALE. DI SEGUITO IL NOSTRO ARTICOLO INTEGRALE

VITO BARDI



Cosa accadrà alla Regione Basilicata nel Consiglio regionale convocato per le ore 15.30 di domani? Intanto, l’altra domanda clou: si farà? Si preannuncia, infatti, una seduta ad altissima tensione come e se non di più di quella del 4 novembre scorso con le dimissioni di Francesco Cupparo; il ritiro di quelle di Francesco Piro; l’uscita dall’aula dei leghisti “autosospesi” Massimo Zullino e Giovanni Vizziello; la permanenza in aula di Luca Braia e Mario Polese, di Italia Viva, in rotta di collisione con l’amico (o compagno?) di quel terzo polo, costituito solo un mesetto prima, Marcello Pittella. Di fatto il presidente della Regione, Vito Bardi, si trova di fronte al dilemma di andreottiana memoria: “Meglio tirare a campare o tirare le cuoia?” Noi crediamo che il governatore risponderà proprio come rispose Giulio Andreotti. Tentando di portare a casa, magari ancora con sostegni dell’ultima ora, i provvedimenti all’ordine del giorno Non dimentichiamo, infatti, che occorre approvare, tra l’altro, alcune modifiche alla legge sul bonus gas come richiesto dal Governo nazionale per evitare la “scure” della incostituzionalità. E Bardi non può permettersi un flop sul “bonus” tanto atteso dalle famiglie e per il quale si è speso tantissimo a livello personale. Allora? Fermo restando che i consiglieri Francesco Piro (Forza Italia?) e Rocco Leone (FdI) hanno l’obbligo di dimora, al momento, rispettivamente a Lagonegro e a Policoro e che, quindi, non saranno della “partita”, rimangono le due domande: cosa faranno i leghisti “autosospesi” Massimo Zullino e Giovanni Vizziello? E cosa faranno Luca Braia e Mario Polese? Si comporteranno come alla fine del Consiglio del 4 novembre: i primi due fuori, i secondi dentro? Quello che la gente non capisce, però, è il “gioco delle parti”. Zullino e Vizziello hanno attaccato Braia e Polese di inciucio ma hanno chiesto di delineare i confini di quella maggioranza di cui non si capisce se loro sono ancora parte o meno. I secondi hanno giurato che il “salvataggio” di Bardi il 4 novembre è stato contingente alla surroga dei consiglieri dimissionari e che sono e saranno opposizione con e come il loro amico (o compagno?) Pittella. Allora?

Il presidente Vito Bardi può contare, sulla carta, su 9 voti su 21. Non sufficienti ad andare avanti. Servono Zullino e Vizziello o Polese e Braia. Meglio tutti e 4. O meglio altri dell’opposizione al posto loro. Insomma, alla Regione Basilicata è un “macello”. Chi ci capisce è bravo. 

URGE CHIAREZZA: CHI E' MAGGIORANZA? E CHI E' OPPOSIZIONE? BASTA TATTICHE E GIOCHETTI VARI.

Una cosa, infatti, è certa. Cresce in maniera esponenziale la sfiducia della gente nella classe politica. E gli elettori non vanno più a votare. Hanno veramente torto?

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