sabato 5 novembre 2022

SCANZANO JONICO. LA MORTE DEL BRACCIANTE AGRICOLO ROMENO NEL GABBIOTTO DELLA STAZIONE FERROVIARIA. INTERVENTI DI PASQUALE CARIELLO, CONSIGLIERE REGIONALE, E DI VINCENZO ESPOSITO, DELLA FLAI CGIL

CARIELLO: “NON POSSO CHE CHIEDERMI COME SIA POSSIBILE NEL 2022 MORIRE COSÌ”. ESPOSITO: “EPISODIO NON DEGNO DI UNA SOCIETA’ CIVILE. LA REGIONE ACCELERI PER RENDERE OPERATIVO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA NELLA CITTÀ DELLA PACE”. DI SEGUITO LE DUE DICHIARAZIONI INTEGRALI




FONTE PASQUALE CARIELLO FACEBOOK

Come saprete, nel nostro comune, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo di circa 50 anni. Era una persona che ultimamente aveva fatto della strada la sua casa, dei marciapiedi il suo letto e della solitudine la sua compagna di vita. Questa condizione disperata l’ha condotto alla morte e, davanti a tanta disperazione, non posso che chiedermi come sia possibile che nel 2022 si possa morire così? Spero solo che ora, questa anima fragile, possa trovare la serenità che non ha avuto in vita, Riposa in pace.

 

FONTE FLAI CGIL BASILICATA

“La vicenda del bracciante agricolo di origine straniera trovato priva di vita nei pressi della stazione di Scanzano Jonico, in un alloggio di fortuna semi abbandonato, non può passare inosservata. In attesa che le indagini facciano il loro corso, è doverosa da parte delle istituzioni una riflessione su quanto accaduto e sul sistema di accoglienza che in Basilicata ha ancora tanti vulnus da colmare”. Lo afferma il segretario generale della Flai Cgil Basilicata, Vincenzo Esposito.

“Da anni – prosegue Esposito – la Flai Cgil denuncia la situazione in cui sono costretti i migranti impiegati nelle campagne lucane, il più delle volte occupati in lavori stagionali. Episodi di questo genere non sono degni di una società civile. Per questo motivo chiediamo alla Regione Basilicata di intervenire con urgenza sull’accoglienza di questi lavoratori a cui viene negato ogni diritto. Si acceleri, nella fattispecie, nel rendere operativo il centro di accoglienza Città della pace proprio a Scanzano Jonico. La legalità e la lotta al caporalato – conclude Esposito – passano innanzitutto da quelle condizioni necessarie a garantire a tutte e tutti condizioni di vita dignitose”.

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