IL 39ENNE RITENUTO DALLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA (DDA) DI ESSERE
L’AUTORE DI 5 INCENDI DOLOSI DEL MAGGIO 2022, DIFESO DALL’AVVOCATO FABIO
MASSIMO SGARRINO, SI E' AVVALSO DELLA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE. DI SEGUITO LA NOTIZIA
INTEGRALE
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LA BAIA DELLE SCIMMIE DISTRUTTA
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L'INCENDIO A LA KICCA
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IL MAGAZZINO DELLA SURIANO FRUTTA IN FIAMME
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DAVIDE SURIANO (FOTO DAVIDE SURIANO FACEBOOK)
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Davide Suriano, 39 anni, imprenditore del settore ortofrutticolo, in
carcere a Potenza da martedì scorso poiché accusato dalla Direzione
distrettuale antimafia di essere l’autore dei 5 incendi dolosi verificatisi nel
maggio scorso nel centro jonico, si è avvalso della facoltà di non rispondere
nell’interrogatorio di garanzia di oggi. Posizione già anticipata dal suo avvocato
di fiducia, Fabio Massimo Sgarrino. Il legale, infatti, ha dichiarato di essere
stato impossibilitato ad organizzare la sua linea difensiva poiché non tutta la
documentazione a carico del suo patrocinato è stata messa a sua disposizione. Lo
stesso avv. Sgarrino, però, dopo l’incontro nella casa circondariale di Matera di ieri con il suo assistito, ha reso noto che Suriano si è dichiarato
estraneo a tutte le accuse mosse nei suoi confronti. Così, oggi, nessuna
risposta è stata data da lui al giudice delle indagini preliminari con un
interrogatorio di garanzia durato circa 15 minuti. Ricordiamo che nei confronti
del 39enne di Scanzano Jonico sono ipotizzati
dalla Dda i reati di “incendio doloso e danneggiamento seguito da incendio,
tentata estorsione, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, aggravati
dall’uso del cosiddetto “metodo mafioso”, dall’aver agito per motivi abbietti o
futili, dall’aver approfittato di circostanze di tempo e di luogo tali da
ostacolare la pubblica o privata difesa, dall’aver cagionato un danno
patrimoniale di rilevante gravità alle persone offese”. Sarebbe Davide Suriano,
dunque, come venuto fuori dalle risultanze delle indagini condotte dalla
Polizia di Stato e dalla Direzione investigativa antimafia, il responsabile degli
incendi che hanno distrutto gli stabilimenti balneari La baia delle Scimmie (15
maggio 2022) e la Kicca (17 e 19 maggio 2022). A suo carico anche le accuse di
aver dato alle fiamme la proprietà di un ufficiale di polizia giudiziaria
impegnato nelle indagini antimafia nel Metapontino (23 maggio 2022) e l’opificio
della Suriano frutta, di proprietà della sua stessa famiglia (25 maggio 2022).
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