LE INDICAZIONI DEL CONVEGNO SVOLTOSI NELL’ISTITUTO TECNICO AGRARIO “CERABONA” PER INIZIATIVA DI SCUOLA, ADMO, AVIS, ASSOCIAZIONE OFM. DI SEGUITO LA NOTIZIA INTEGRALE
MARCONIA DI PISTICCI – La donazione di sangue, midollo osseo, organi, è vita. Questo l’assunto che ha guidato i lavori del convegno centrale alla “Giornata di sensibilizzazione alla donazione” svoltasi nell’aula magna dell’Istituto tecnico agrario “Cerabona” per iniziativa dell’Istituto scolastico superiore “Giustino Fortunato”, di Admo (Associazione donatori di midollo osseo), Associazione Ofm (Organetto fisarmonica Metaponto), Avis (associazione italiana volontari sangue). Una “Giornata”, ovviamente, rivolta prioritariamente agli studenti, tutti potenziali donatori, come ha evidenziato la dirigente scolastica Anna Di Trani. All’incontro hanno preso parte il sindaco di Pisticci, Domenico Albano, medico di famiglia; Michele Cimminiello, responsabile del Centro trapianto di midollo osseo all’ospedale San Carlo di Potenza; Maria Grazia Schievenin, coordinatrice regionale trapianti di Basilicata; Tonino Valentino, ematologo all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Hanno portato il loro saluto anche Giuseppe Bertugno, presidente dell’Admo di Basilicata; Orazio Amati, presidente provinciale dell’Avis; e Francesco Triunfo, donatore e consigliere Admo.
Insomma, si è trattato di un dibattito a più voci in cui sono anche intervenuti gli stessi studenti, con domande sull’argomento, e i docenti.
La dottoressa Schievenin, così, ha concluso: “Se la donazione non nuoce al donatore se è in vita quale danno può arrecare in chi, purtroppo, è morto? Eppure i no dei familiari sono tanti e al Sud sono più che altrove. Perché? Perché c’è la paura che il potenziale donatore non sia morto”. La coordinatrice del Centro trapianti della Basilicata, quindi, ha spiegato come la legge italiana sia la più garantista, in questo senso, del mondo citando gli esami e i tempi che vengono eseguiti e rispettati prima della eventuale donazione. Ma nonostante tutto, spesso, arrivano i no di parenti scossi dal lutto. Allora? “E’ importante parlare nelle famiglie di questa possibilità. Come è importante esprimere la propria volontà al consenso al trapianto in vita al momento, ad esempio, della richiesta della carta di identità al Comune di residenza. Pensateci, parlatene, informativi. Occorre coinvolgere scuola, istituzioni, associazioni. Donare gli organi significa dare vita ad altre persone. La donazione non è morte ma vita”.
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